Da un anno circa, cioè da quando il Covid è apparso e si è fatto il protagonista assoluto della vita e della morte in tutte le società occidentali e più in generale in quelle che si definiscono sviluppate, non si è ammesso si potesse morire altrimenti e quand’anche si fosse ammesso, l’eventualità non interessava più.
Lo testimonia il dimenticatoio in cui sono cadute tutte le altre cause di morte, ormai considerate così démodé da non meritare attenzione alcuna, ne è dimostrazione la sospensione e il rinvio di terapie e interventi urgenti che hanno interessato centinaia di migliaia di pazienti in tutta Italia.
In questo anno, non solo è sicuramente aumentata la mortalità dovuta a cause diverse dal Covid ma, non si è fatto assolutamente nulla per intervenire sui fattori di rischio come obesità, alcolismo e tabagismo, solo per citarne alcuni.
Il Covid si è rivelato un asso pigliatutto delle comorbidità, capace di trasformare in morte da virus praticamente tutti i decessi verificatesi da un anno a questa parte, gonfiando così il tasso di mortalità dell’infenzione e rendendo ogni osservazione sull’età delle vittime alla stregua di un inacettabile affronto.
Persino l’editoriale del direttore del prestigioso Lancet che definiva quella attuale una sindemia e non una pandemia è passato inosservato.
Ora, di fronte ai frequenti decessi di quarantenni in salute in seguito all’inoculazione del siero salvatore, c’è chi chiede di serrare i ranghi, per difendere il vaccino e quindi la scienza, come fosse un totem, e non l’insieme delle umane e mutevoli conoscenze in grado di evolvere solo grazie alla costante verifica.
Col vaccino si ribalta il primum non nocere, quel principio di precauzione che dovrebbe sempre orientare l’esercizio della medicina, il garantismo spetta a Pfizer o ad AstraZeneca e non al carabiniere siciliano a all’insegnate piemontese morti dopo il vaccino, sempre in nome della scienza, ça va sans dire.
Coloro che ad ogni osservazione critica ti sbattevano in faccia “le bare di Bergamo” oggi diventano negazionisti e si arrampicano su specchi fatti di malattie pregresse e casualità, invocando sacrifici umani sull’altare di una battaglia che sembra avere un chiaro movente ideologico.
Tutto si è ribaltato, al punto che gli scientisti divengono complottisti, insinuando e denunciando un grande complotto ai danni di AstraZeneca rea di produrre un vaccino più economico degli altri e pertanto vittima di una spietata guerra commerciale.
Visto che siamo solo all’inizio chissà cosa aspettarsi ancora.