Oggi al tramonto avrà inizio il mese di Ramadan dell’anno del calendario islamico 1442, e domani, martedì 13 aprile sarà il primo giorno di digiuno del mese, un mese che un miliardo e mezzo di musulmani in tutto il mondo rappresenta un periodo di digiuno, preghiera ed espiazione.
In base al Corano e alla Sunna (la tradizione) del Profeta Muhammad (pbsl) l’astinenza da cibo, bevanda e relazione sessuale è prescritta dalla prima luce dell’alba (fajr) fino al completo tramonto del sole (maghrib), dice il Corano: “Mangiate e bevete fnché, all’alba, possiate distinguere il filo bianco dal flo nero; quindi digiunate fno a sera” (II, 187)
Dice il Corano: “È nel mese di Ramadan che abbiamo fatto scendere il Corano, guida per gli uomini e prova di retta direzione e distinzione. Chi di voi ne testimoni [l’inizio] digiuni [147] . E chiunque è malato o in viaggio assolva [in seguito] altrettanti giorni. Dio vuole facilitare e non procurarvi disagio, afnché completiate il numero dei giorni e proclamiate la grandezza di Dio Che vi ha guidato. Forse sarete riconoscenti!” (II, 185)
Nei paesi a maggioranza musulmana tutta la vita sociale e lavorativa si modifica in base agli orari del digiuno e questo mentre in Italia e più in generale in Occidente i musulmani sono chiamati ad uno sforzo maggiore in quanto non è prevista nessun tipo di agevolazione e nemmeno è garantito il diritto astenersi dal lavoro per partecipare alla grande festa conclusiva di Aid Al Fitr.
Durante questo mese sono previste delle preghiere addizionali (Tarawih) che si svolgono la sera dopo l’ultima delle cinque preghiere quotidiane (Isha), quest’anno a causa del coprifuoco stabilito alle 22.00 sarà più difficile poter svolgere queste preghiere in moschea e le comunità locali stanno cercando diversi modi di risolvere il problema.