Tre grandi fondi d’investimento hanno quote azionarie importanti sia della casa farmaceutica produttrice del vaccino per il Covid 19 sia dei principali giganti del web, una questione che fa pensare ad un gigantesco conflitto d’interesse.
L’arrivo dei vaccini Covid-19 promette un ritorno alla normalità, e ha creato un mercato globale che vale decine di miliardi di dollari di vendite annuali per diverse aziende farmaceutiche.
I governi hanno versato miliardi di dollari alle aziende farmaceutiche per produrre vaccini potenzialmente efficaci contro il Covid-19, prima ancora che fossero testati clinicamente. Sono state spese e si spendono quindi somme elevatissime in questa vera e propria corsa al vaccino. E lo stesso vale per i vaccini che alla fine non soddisferanno i requisiti.
I dirigenti di quattro grandi società farmaceutiche – Astrazeneca, Johnson & Johnson, Moderna Therapeutics e Pfizer – hanno dichiarato al Congresso americano, nel corso di un’audizione dello scorso anno, che all’inizio del 2021 avrebbero offerto un vaccino efficace.
Tre di queste società – Astrazeneca, Johnson & Johnson e Moderna – hanno accettato importanti finanziamenti governativi per sviluppare un vaccino.
L’unica società che ha rifiutato un finanziamento pubblico è la Pfizer. Ciò preoccupò un certo numero di membri del Congresso che temevano una mancanza di trasparenza e vaccini proposti a prezzi esorbitanti.
Una dinamica sorprendente, dietro la decisione di Pfizer.
C’è un meccanismo sorprendente dietro la decisione della Pfizer di non prendere i soldi pubblici. Un certo numero di grandi fondi di investimento americani, tra cui Vanguard Group, Blackrock Inc. e Wellington Management Company detengono quasi il 30% di tutte le azioni di Pfizer. Allo stesso tempo, i giganti degli investimenti possiedono azioni in centinaia di migliaia di altre società.
Chi sono, di cosa si occupano e che valore hanno sul mercato queste società finanziarie.
Blackrock, è la più ricca e potente società d’investimenti al mondo, che gestisce un patrimonio di più di 7.800 dollari. Infatti, dalla sua creazione nel 1988, il Fondo Blackrock creato e diretto da Larry Fink ha conosciuto una crescita esponenziale grazie allo sviluppo della globalizzazione finanziaria, dell’aumento del risparmio mondiale e della generalizzazione delle pensioni a capitalizzazione nei paesi anglosassoni ed Europei.
The Vanguard Group è un’altra società d’investimenti al mondo statunitense, con asset sotto la sua gestione di 5.100 miliardi di dollari. È il più grande fornitore di fondi comuni d’investimento e il secondo dopo la Blackrock di fondi negoziati in borsa (ETF).
La “mignon” del gruppo, è la Wellington Management Company, altra società d’investimento statunitense, con una gestione di circa 1.500 miliardi di dollari. Quest’ultima è strettamente “imparentata” con la Vanguard.
Si scopre facilmente che Blackrock e Vanguard sono anche i maggiori investitori istituzionali di Facebook, Microsoft, Google, Apple e Amazon conosciuti come GAFAM.
Emerge quindi un quadro preoccupante su chi dispone del controllo della salute globale ed è inevitabile interrogarci sull’importante valore che assumono i nostri dati, specialmente quelli gestiti da alcuni Social Network, quali Facebook, ormai noto per aver venduto a Netflix, Amazon, Microsoft e Spotify i dati degli utenti.
Esiste quindi uno strettissimo rapporto finanziario tra chi di fatto gestisce la questione sanitaria attraverso la realizzazione e commercializzazione di vaccini e chi gestisce i nostri dati e amministra la nostra interazione sociale, ormai virtuale, e la nostra libertà d’espressione.
Chi può realmente controllare l’azione di un conglomerato di interessi così potenti?