L’American Humanist Association revoca il premio “Umanista dell’anno” ottenuto 25 anni prima al famoso scienziato britannico Richard Dawkins, noto per la sua concezione materialista e per il suo ateismo militante.
“Il consiglio di amministrazione dell’AHA ha concluso che Richard Dawkins non merita più di essere onorato dall’AHA e ha pertanto votato per ritirare, con effetto immediato, il premio 1966 per l’Umanista dell’anno”.
Con queste parole la American Humanist Association, un dei maggiori punti di riferimento a livello globale per atei e progressisti, ritira il premio per l’umanista dell’anno ottenuto Da Dawkins 55 anni fa.
Il comunicato pubblicato il 19 Aprile 2021 è scaturito da un Tweet di ‘Discuss’ accademico pubblicato poche settimane fa dal celebre militante ateo ed autore di testi iconici come The God Delusion e The Blind Watchmaker.
Il Tweet paragonava i transgender a Rachel Dolezal, ex insegnante universitaria e attivista americana nota per essersi identificata come “donna nera”, sebbene sia nata “bianca” e da genitori “bianchi”. Dawkins ricorda che l’ex esponente dell’Associazione nazionale per l’avanzamento delle persone di colore (NAACP) fu diffamata per essersi identificata come “nera” accostando ciò ai transgender rinfocolando così il dibattito sulla questione.
Dawkins ha affermato che “alcuni uomini scelgono di identificarsi come donne, ed alcune donne scelgono di identificarsi come uomini. Sarete diffamati se negate che loro sono letteralmente ciò con cui si identificano”.
Il Tweet denunciava il rischio di intolleranza nei confronti di chi nega che ci si possa arbitrariamente identificare con un sesso o l’altro. Il “Discuss accademico”, come lo ha definito lo stesso Dawkins, non è stato ben recepito dagli aderenti del movimento LGBT che si sono mobilitati in massa, come nel caso di John Finnis, contro l’autore.
Le critiche all’ideologia transgender sono scaturite in passato non solo dalla destra e dai conservatori, ma anche da omosessuali come Cynthia Yockey ed altri subendo molti attacchi dal movimento LGBT. In questo caso anche il progressista ed umanista Dawkins è stato travolto dagli attacchi.
L’AHA ricorda altre critiche mosse da Dawkins in passato come riportato dal Tweet citato da The Guardian in cui nel 2015 l’autore affermava:
“La donna trans è una donna? Pura semantica. Se definisci in base ai cromosomi, no. Se per autoidentificazione, sì. La chiamo “lei” per cortesia.”
In seguito alla controversia l’autore si è scusato mentre l’autore e professore Jordan Peterson, famoso per il suo attivismo contro leggi sull’uso di pronomi speciali per i trans, ha aspramente criticato AHA affermando:
“Prego il Dio in cui Dawkins non crede affinché non vi capiti quello che giustamente vi colpirà” facendo riferimento alle conseguenze che questo precedente rischia di creare nella libertà di critica e dibattito e specificatamente nel contesto LGBT.