CAIR E HRW alla stampa: smettete di chiamare ‘scontri’ gli attacchi israeliani

Numerose organizzazioni si stanno mobilitando per denunciare il crimine sionista in corso dal 1948 ma che sta toccando profondamente il popolo palestinese in questi ultimi giorni del mese di Ramadan.

Il Consiglio per le relazioni islamiche-americane (CAIR), la più grande organizzazione islamica per i diritti civili e dell’uomo e Human Rights Watch hanno chiesto ai media e ai giornalisti negli Stati Uniti e nel mondo di smettere di fare riferimento agli attacchi israeliani contro i palestinesi che protestano contro la pulizia etnica con il termine “scontri”.

“Israele usa l’apartheid per soggiogare i palestinesi. I politici devono spostare l’attenzione per la pace israelo-palestinese da una soluzione politica ad un approccio basato sui diritti.
Inoltre sta commettendo “crimini contro l’umanità di apartheid e persecuzione” contro i palestinesi e la comunità internazionale deve rivalutare le relazioni diplomatiche con lo Stato” così è stato riportato dalle importanti organizzazioni per i diritti umani.

Human Rights Watch (HRW) ha descritto nel suo rapporto di 213 pagine come Israele abbia cercato di mantenere l’egemonia ebraico-israeliana sul popolo palestinese dal fiume Giordano al Mediterraneo.

“Mentre gran parte del mondo considera l’occupazione di mezzo secolo di Israele come una situazione temporanea che un processo di pace lungo decenni, l’oppressione dei palestinesi ha raggiunto una soglia che definisce i crimini di apartheid e persecuzione.
Coloro che lottano per la pace israelo-palestinese, sia che si tratti di una soluzione a uno o due Stati o di una confederazione, dovrebbero nel frattempo riconoscere questa realtà per quello che è e portare il tipo di strumenti per i diritti umani necessari per porvi fine.”, ha detto Kenneth Roth, direttore esecutivo di Hrw.

Israele ovviamente ha respinto il rapporto dell’organizzazione, definendolo “propaganda”.