Sembrerebbe uno scherzo di cattivo gusto e invece è tutto vero, Yahya Sergio Pallavicini presidente della COREIS- Comunità Religiosa Islamica Italiana, parteciperà domani martedì 26 maggio ad un’iniziativa promossa dal Ministero del Turismo di Israele.
Il tempismo è davvero incredibile ed inquietante: proprio nei giorni in cui i missili israliani hanno appena cessato di cadere sulla popolazione di Gaza e sono ancora in corso le aggressioni a alla Moschea di Al Aqsa a Gerusalemme, Pallavicini partecipa ad un’iniziativa dal titolo “ll cuore musulmano di Gerusalemme, Nuove forme di Turismo in Israele.”
Ieri mattina infatti gruppi di coloni hanno invaso la moschea di al-Aqsa sotto la protezione della polizia israeliana.
Secondo quanto reso noto da Quds Press e PIC, una delle guardie della moschea ha confermato che decine di coloni hanno fatto irruzione nei cortili dalla Porta al-Magharabi. Un vasto spiegamento di polizia israeliana ha fornito piena protezione ai coloni, che hanno passeggiato nella piazza di al-Aqsa e sono poi usciti da Bab al-Silsila.
Inoltre a Gaza le squadre di soccorso hanno estratto i corpi di altri quattro civili palestinesi da sotto le macerie causate dagli undici giorni di bombardamenti sraeliani e i corpi di quattro persone sono stati estratti dalle macerie nella città di Khan Younis portando così a 252 il numero totale di palestinesi uccisi.
Tutto ciò non sembra aver scalfito la COREIS, sigla che rappresenta un centinaio di affiliati in tutta Italia, che ha promosso l’iniziativa insieme a Israele nel Cuore e One People Travels un’agenzia di viaggio specializzata in turismo religioso.
In passato Pallavicini ha più volte espresso posizioni filo-israeliane, come quando in occasione del riconoscimento da parte di Trump di Gerusalemme come capitale di Israele aveva dichiarato:
Trump vuole “onorare i palestinesi concedendo una opportunità per la pace nella regione” e la sua è “una pista diplomatica netta e interessante che va considerata”.
E ancora “i negoziati portino alla cessazione del terrorismo e della guerriglia” (palestinese ndr.), “i palestinesi devono prescindere totalmente da Hamas” e che il movimento palestinese “non può partecipare ai negoziati per la sua ideologia armata”.
Ma questa volta la partecipazione del presidente della COREIS ha lasciato attoniti e sgomenti i musulmani italiani che in queste settimane hanno denunciato ripetutamente, anche partecipando ad importanti manifestazioni di piazza, l’occupazione e l’aggressione israeliana contro il popolo palestinese e contro un luogo sacro dell’Islam come la Moschea di Al Aqsa a Gerusalemme, profanata dalle truppe israeliane proprio negli ultimi giorni del mese di Ramadan.