Anche in questa recente aggressione la striscia di Gaza e i suoi abitanti sono stati laboratorio e cavie dell’industria militare israeliana.
Già, perché come le corse insegnano a fare le auto, le guerre servono a testare le armi, specie quelle “vietate” che uno Stato canaglia come Israele non ha scrupolo alcuno di usare.
Stavolta lo dice Waset Erekat, generale in pensione ed esperto militare di al Jazeera.
Le analisi indicano che Israele potrebbe aver utilizzato diversi tipi di armi alcune delle quali emettono gas tossici nella sua guerra contro la Striscia di Gaza.
Testimonianze raccolte tra i residenti della Striscia, concordano sul fatto che la recente guerra israeliana è la “più grave” delle tre guerre precedenti: 11 giorni in cui hanno subito la forza devastante delle esplosioni causate dai missili israeliani, un enorme botto a cui seguiva una distruzione immane e gas, che pervadevano le zone colpite dagli attacchi aerei.
Secondo l’esperto questi rapporti confermano che Israele ha utilizzato armi vietate a livello internazionale e ha trasformato la Striscia in una sorta di “campo di prova” per testare nuove armi e determinare l’entità della loro efficacia, capacità distruttiva e precisione nel colpire il obiettivo.
Erekat ha ricordato che Israele ha precedenti nell’uso di armi vietate a livello internazionale nelle sue guerre contro in palestinesi e gli arabi.
Le riprese audio-video del loro impatto sarebbero poi utilizzate per promuovere i loro fabbricanti nei Paesi di cui l’entità sionista è un importante fornitore di sistema d’armi.
Erekat – già comandante delle forze di artiglieria in Libano durante l’assedio israeliano di Beirut nel 1982 – ha detto che Israele ha utilizzato a quel tempo e per la prima volta nella storia delle guerre, bombe a vuoto GBU ad alto potere esplosivo e distruttivo contro l’edificio Aker nella zona di Sanayeh. Queste bombe possono svuotare l’edificio- bersaglio dall’aria e poi appiattirlo sul terreno.
È probabile che Israele abbia usato queste bombe, di tipo aggiornato, contro le torri residenziali durante la sua recente guerra a Gaza, il che spiega i suoni terrificanti derivanti dagli attacchi aerei, che secondo i residenti di Gaza sono senza precedenti.
Fin dal 1968, battaglia di Karameh, Israele ha usato bombe a fragmentazione e al fosforo.
Anche in questa guerra Israele ha usato bombe al fosforo bianco contro alcune aree della Striscia. Bombe che reagiscono rapidamente con l’ossigeno e producono incendi e denso fumo bianco. che brucia il corpo umano e infetta a lungo il suolo.
L’esperto ha sottolineato che ci sono molte prove che Israele abbia usato bombe a frammentazione controllate a distanza da un “dispositivo elettronico”, che esplodono ad un’altezza di 15/20 metri prima di raggiungere il suolo.
“Si dovrebbe insistere – ha concluso Erekat- affinché si formi un comitato internazionale per esaminare i resti di missili, il livello di tossicità nel suolo e l’impatto di queste armi sugli individui, al fine accettare i fatti con prove inconfutabili”.
Purtroppo ben difficilmente sarà dispiegata una commissione internazionale d’inchiesta e anche queste denunce rimarranno probabilmente lettera morta.