L’Unione delle Comunità Islamiche in Italia-UCOII ha inviato all’ambasciatore della Repubblica d’Austria Jan Kickert, una lettera nella quale esprime l’inquietudine dei musulmani in Italia per la pubblicazione della “Mappa nazionale dell’Islam” che comprende i dati di 620 associazioni di culto e della società civile musulmana, ubicazioni e nomi dei suoi dirigenti.
La settimana scorsa il governo, insieme a diversi professori dell’Università di Vienna, ha pubblicato una “Mappa Nazionale dell’Islam”, che è stata resa disponibile su un sito web con i nomi e le ubicazioni di oltre 620 moschee, organizzazioni e dirigenti.
L’Austria ha una triste storia per quel che riguarda la documentazione delle attività delle sue minoranze. Alcuni ora temono che il database potrebbe mettere in pericolo la vita dei Musulmani, esponendoli agli estremisti di destra e facendo aumentare i sospetti verso l’intera comunità musulmana.
Nel testo, la principale organizzazione dei musulmani nel nostro Paese esprime la sua viva preoccupazione che quel documento possa “esporre quelle attività e quelle persone ad un sensibile rischio per la loro sicurezza, creare problemi di ordine pubblico ed essere percepita da estremisti islamofobi come una vera e propria lista di proscrizione a cui far seguire azioni di disturbo, o peggio ancora, attentati terroristici.” a questa si aggiunge, continua il testo, “l’installazione di cartelli segnaletici che indicano la presenza di siti islamici sui quali “Fare Attenzione!””.
Sì, perchè recentemente sono stati affissi dei cartelli in tutta l’Austria che recano l’immagine di un “Musulmano arrabbiato” e, nella parte inferiore, vi è una dicitura che avvisa sui pericoli del cosidetto “Islam politico”. “Attenzione, Islam politico nelle vicinanze!” si legge nei cartelli.
La missiva U.CO.I.I. Ricorda in un altro passaggio che “libertà di culto che è patrimonio della vostra storia gloriosa, rischia di essere messa a repentaglio da provvedimenti che sembrano motivati da preoccupazioni politiche di bassa lega e contraddicono lo spirito stesso della vostra Costituzione del 1948 che recita: “Tutti i cittadini sono uguali dinanzi alla legge. Sono esclusi privilegi derivanti dalla nascita, dal sesso, dallo stato sociale o dal credo religioso” e ci sembra di poter arguire che se sono “esclusi privilegi” debbano parimenti essere esclusi i pregiudizi e le colpevolizzazioni immotivate”.
Conclude esortando il rappresentante austriaco in Italia a trasmettere al suo Governo la raccomandazione, “nonostante il passo indietro del Governo su queste ultime azioni, continuiamo a nutrire profonda preoccupazione sulla politica adottata nei confronti delle comunità islamiche”, chiede quindi “di vigilare sulla sicurezza dei suoi cittadini e residenti musulmani”.
L’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia invita anche le comunità islamiche nazionali europee a trasmettere le proprie preoccupazioni alle sedi diplomatiche del proprio paese.