In Austria vige un sistema di sorveglianza dei musulmani

L’Austria sta rafforzando la sua politica autoritaria di demonizzazione dei Musulmani ad una velocità allarmante. Il governo del Partito Popolare Austriaco Cristiano-democratico (ÖVP) di centrodestra, ha cercato di chiudere le moschee nel 2018 e ha introdotto il divieto del velo nelle scuole nel 2019, e ora prevede di istituzionalizzare la diffidenza nell’attivismo islamico attraverso il monitoraggio e la sorveglianza del governo. Per giustificare queste politiche, l’ÖVP utilizza il pretesto della lotta a quello che chiama “l’Islam politico”.

Nel marzo del 2019, l’ÖVP ha annunciato la formazione di un centro di monitoraggio chiamato “Centro di Documentazione dell’Islam politico”. Tuttavia, dopo che la coalizione dell’ÖVP con il Partito della Libertà d’Austria (FPÖ) di estrema destra si è sciolta a causa di uno scandalo per corruzione, l’ÖVP ha dovuto rimandare la sua attuazione. Nel gennaio 2020, dopo mesi di negoziati col suo nuovo alleato di coalizione, il Partito dei Verdi, il ministro per l’Integrazione Susanne Raab (dell’ÖVP) ha presentato il progetto pubblicamente affiancata da due accademici. I tre hanno elogiato il centro come un “progetto faro in Europa”.

L’iniziativa, già annunciata nel programma di governo (il programma politico dichiarato dalla nuova coalizione), non è stata una sorpresa per gli osservatori politici. Anche se il programma affermava che il centro avrebbe affrontato l’estremismo religioso e l’estremismo di destra, la presentazione del ministro Raab ha rivelato al pubblico il vero obiettivo del centro: il cosiddetto “Islam politico”. Mentre il programma di governo manca di una chiara definizione del termine, la sua inclusione nel titolo del centro suggerisce che il termine venga impiegato principalmente come un grande contenitore che comprende anche quella che viene descritta come una strategia di “islamizzazione” dei Musulmani austriaci.

Dopotutto, il concetto di Islam politico è usato per giustificare la discriminazione istituzionalizzata dell’Austria contro i Musulmani. Durante la conferenza stampa, il ministro Raab ha affermato che le associazioni islamiche dovrebbero essere indagate perché molte hanno qualcosa da nascondere e che i loro profili sui social media dovrebbero essere monitorati.

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Secondo Mouhanad Khorchide, professore di teologia islamica presso la Westphalian Wilhelm University di Münster ed uno degli accademici che ha fatto la presentazione assieme al ministro Raab, l’Islam politico è “avvolto in un mantello di democrazia”. Khorchide ha suggerito che i sostenitori dell’Islam politico si impegnerebbero nella taqiyya – dissimulazione o negazione del credo religioso di fronte alle persecuzioni – mascherando “interiormente” i loro veri valori.

Il secondo studioso, Lorenzo Vidino della George Washington University, ha affermato che il problema dell’Islam politico non è il fatto che infrange la legge austriaca, ma che divide la società. Pertanto, se l’Islam politico non infrange la legge, il previsto Centro di Documentazione non è altro che una forza di polizia a caccia di “sentenze sbagliate”?

Secondo il ministro, il centro dovrebbe designare le associazioni islamiche con le quali le autorità pubbliche possono o non possono cooperare, ad esempio coloro che sono sulla lista nera dei finanziamenti e degli spazi pubblici. Si tratta quindi dell’istituzionalizzazione di una demonizzazione generale dei Musulmani, che ricorda la caccia alle streghe di Joseph McCarthy contro i gruppi neri e di sinistra sotto la bandiera dell’anticomunismo. Queste politiche contribuiscono all’esclusione sociale, culturale e politica degli attori della società civile musulmana. Nell’odierna guerra al terrore, il nemico è stato ribattezzato, mentre le politiche discriminatorie rimangono.

Come politologo austriaco, mi aspetto che questa iniziativa si rivolga in particolare alle rumorose forze politiche e che, nella prossima fase, si espanda eventualmente anche ad altri gruppi. Per questa ragione, gli osservatori preoccupati dovrebbero rimanere vigili e protestare pubblicamente. Purtroppo i Verdi, storicamente il partito di opposizione più critico, hanno già eliminato in anticipo gran parte della loro capacità di opposizione in qualità di alleato minore dell’attuale coalizione di governo.

Allarmante nella politica sempre più autoritaria dell’Austria nei confronti dei Musulmani è anche il revisionismo storico presentato da Mouhanad Khorchide per giustificare l’attività del centro. Secondo lui, in passato il governo ha ignorato il fenomeno dell’Islam politico. Questa affermazione è falsa in quanto l’ÖVP, soprattutto quando era in coalizione con l’estrema destra del FPÖ, ha introdotto diverse leggi giustificandole con riferimenti alla lotta contro il cosiddetto Islam politico. Tra queste leggi, il divieto di indossare il velo – inizialmente vietato solo nella scuola materna, ma poi esteso alla scuola elementare con riferimento ad eventuale estensione all’università e nei servizi pubblici – e il tentativo di chiudere le moschee, che è stato annullato dal Tribunale Amministrativo di Vienna. Khorchide aveva addirittura elogiato pubblicamente queste precedenti iniziative del governo.

L’intervento di Khorchide sembra appoggiare l’oppressione autoritaria nel nome della lotta all’Islam politico. Ha fatto riferimento ad un incontro avuto col ministro della religione egiziano, sostenendo che i governanti del Medio Oriente e del Nordafrica “hanno un problema con l’Islam politico in altri paesi islamici”. Khorchide sembra deliberatamente trascurare le violazioni sistematiche dei diritti umani nell’oppressione della regione del vero Islam politico, particolarmente evidente in Egitto. Khorchide afferma che il Centro di Documentazione rappresenta un progetto pionieristico non solo per l’Europa, ma anche per “il mondo islamico”. Dopo l’incontro avuto col presidente egiziano Abdelfattah El-Sisi, anche il cancelliere austriaco Sebastian Kurz (dell’ÖVP) ha accolto con favore la “rivoluzione dell’Islam”, per la quale presumibilmente si batte anche El-Sisi. Se il Centro di Documentazione per l’Islam Politico vuole seguire le orme dei regimi autoritari e dittatoriali, questo è un ulteriore motivo di allarme.  

 

Articolo originale pubblicato nel 2020 su Bridge, iniziativa dell’Università di Georgetown: Institutionalizing the surveillance of Muslim activism in Austria