Il tribunale dell’Unione Europea stabilisce che le aziende possono vietare alle dipendenti musulmane di indossare il velo.
L’Alta Corte Europea ha stabilito che i datori di lavori possono impedire alle proprie dipendenti di indossare simboli religiosi visibili, come ad esempio il velo islamico.
Ma il tribunale lussemburghese, nella sua sentenza, ha affermato che i tribunali dei 27 stati membri dovrebbero valutare se il divieto corrisponde ad una “reale esigenza” da parte del datore di lavoro. Inoltre, devono considerare i diritti e gli interessi del lavoratore, tenendo conto anche della legislazione nazionale sulla libertà religiosa, ha stabilito.
“Il divieto di indossare qualsiasi forma visibile che esprima un pensiero politico, filosofico o religioso sul posto di lavoro può essere giustificato dalla necessità del datore di lavoro di presentare un’immagine neutrale ai propri clienti o per prevenire conflitti sociali”, ha aggiunto il tribunale.
“Tuttavia, questa giustificazione deve corrispondere ad una reale necessità da parte del datore di lavoro e, nel conciliare i diritti e gli interessi in questione, i tribunali locali possono prendere in considerazione il contesto specifico del loro stato membro e, in particolare, disposizioni nazionali più favorevoli in materia di tutela della libertà di religione”.
Il caso
Il caso è stato portato in tribunale, in Germania, da due donne sospese dal loro lavoro dopo aver iniziato ad indossare l’hijab.
Le due donne musulmane – una insegnante di sostegno presso un asilo nido ad Amburgo gestito da un’associazione di beneficenza e una cassiera presso la catena farmaceutica Mueller – non indossavano l’hijab quando hanno iniziato a lavorare, ma hanno deciso di portarlo solo dopo alcuni anni, al ritorno dal congedo parentale.
E’ stato detto loro dai rispettivi datori di lavoro che ciò non era consentito, e in vari periodi sono state sospese, è stato intimato loro di presentarsi al lavoro senza o di trovarsi un altro lavoro, come hanno mostrato i documenti presentati in tribunale.
Il Precedente
In un provvedimento del 2017, la corte dell’Unione Europea in Lussemburgo aveva già affermato che le aziende potevano impedire al proprio personale di indossare il velo, o altri simboli religiosi visibili, in determinate condizioni. All’epoca, questo aveva scatenato una forte reazione tra i vari gruppi religiosi.
In Germania vivono oltre 5 milioni di musulmani che costituiscono il gruppo di minoranza religiosa più numeroso in quel paese.
I divieti imposti alle donne che indossano il velo islamico sul luogo di lavoro sono stati per anni un tema contestato con veemenza in Germania, soprattutto per quanto riguarda gli aspiranti docenti delle scuole statali e i magistrati tirocinanti.
Altrove in Europa, i tribunali hanno dovuto esaminare anche dove e come il velo possa essere talvolta vietato sul luogo di lavoro.
Nel 2014, l’alta corte di Francia ha confermato il licenziamento di un’operatrice musulmana presso un asilo nido, per aver indossato il velo in un asilo privato che esigeva una rigorosa neutralità da parte dei dipendenti. La Francia, che ospita la più vasta minoranza islamica in Europa, ha vietato l’uso del velo islamico nelle scuole statali dal 2004.