La direzione giusta della Storia sarebbe verso il transumano?

Sabri Ben Rommane, si è già occupato su La Luce dell’articolo pubblicato su Valigia Blu dalla consigliera milanese del PD Sumaya Abdel Qader, articolo col quale elegantemente la sacrosanta lotta per il diritto di cittadinanza viene messa sullo stesso piano della battaglia della sinistra italiana e di altre forze laiciste per far approvare in senato il DDL Zan, cioè a una proposta di legge che qualora passasse definitivamente in Senato, farebbe dei cittadini e delle cittadine omosessuali/transessuali (LGBT) persone con una tutela speciale, nettamente superiore a quella degli altri cittadini italiani, contravvenendo così al principio di uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge e inserirebbe nel nostro ordinamento giuridico di fatto il reato di opinione. 

Evidentemente, al di là del rispetto verso la sua persona, rispetto dovuto e che su queste colonne nessuno ha mai messo in discussione, non siamo d’accordo, crediamo a buon diritto, con le tesi sostenute nel suo articolo da Sumaya Abdel Qader, questa nostra sorella nell’Islam. 

Soprattutto riteniamo molto pericolosa e discutibilissima la tesi messa a titolo dell’articolo della consigliera comunale PD secondo cui il DDL Zan si collocherebbe dalla parte giusta della Storia. 

Noi musulmani crediamo che la Storia appartenga a Dio, che Lui solo ne conosca il percorso e il fine. La Storia per i credenti va in una direzione precisa, va verso di Lui, e ha un senso; il senso che Lui gli dà. Il tempo la contiene ed il tempo, come tutto ciò che esiste, è Sua creatura. 

Capire quello che sta dalla parte giusta o dalla parte sbagliata non è però impresa semplice, e dare dei giudizi in questo senso è sempre pericoloso; si cammina su un terreno ambiguo e scivoloso dove è facile trovarsi poi col sedere a terra. 

Certo la sinistra con la sua hybris, che nel suo DNA, insieme allo storicismo hegeliano, ha la rivoluzione francese con i suoi miti e l’edificio ideologico costruito da Marx, pensa da sempre non solo di essere “dalla parte giusta della storia”, ma di essere essa stessa la Storia; spesso però molte sue costruzioni sono crollate e andate a finire in quella che lo stesso Marx chiamava la pattumiera della storia.

…Siam la tendenza generale, siam la rivoluzione…, cantavano i giovani di Lotta Continua nella loro versione dell’Internazionale, l’inno del comunismo mondiale, più o meno una cinquantina di anni orsono

Pochi ricordano che il Partito Comunista, antenato del PD che tanto sostiene il DDL Zan, non amava gli omosessuali, che Pasolini e altri importanti intellettuali per questo ne furono emarginati. Il suo ideale di famiglia era la famiglia monogamica, proletaria, cioè con prole, ché questo vuol dire proletario; diretta da un padre e da una madre, preferibilmente operai, ma anche appartenenti ai ceti medi o contadini, rigorosamente differenziati sessualmente, e chi avesse proposto il matrimonio di persone dello stesso sesso o una legge speciale di tutela per omosessuali maschi, lesbiche, transessuali e bisessuali sarebbe stato, nella migliore delle ipotesi, preso per matto.

Il mondo a cui la sinistra di oggi aspira, abbandonata la lotta di classe e il sol dell’avvenire, è un mondo transumano, un mondo di massima fluidità sessuale, in cui il sesso non sia più un dato biologico oggettivo inoppugnabile, ma sia gender, parola che copre un nulla semantico, e che tradotto dalla neo-lingua sta a significare che una persona può essere sessualmente quello che vuole essere senza doversi troppo preoccupare se i genitali di cui è in possesso corrispondono o meno ai suoi desideri.

Un mondo dove i bambini possano essere adottati e nel caso specificamente prodotti da coppie dello stesso sesso attraverso pratiche abominevoli come l’utero in affitto, supportati in questo dalla tecno-scienza sempre più orientata al dogma secondo cui tutto quello che è possibile fare, deve essere fatto. 

Un giorno un medico, adepto del progressismo e della tecno-scienza, mi disse senza mostrare il minimo turbamento o la minima incertezza che la scienza troverà il modo per liberare le donne dal fardello della gravidanza, e che i feti si svilupperanno in speciali macchine incubatrici, proprio come succede nel romanzo di Huxley A Brave New World.