Il sottosegretario agli esteri Enzo Amendola ha seguito il caso in prima persona.
La ragazza, nata a Vimercate e trasferitasi a Marsiglia per studiare all’università, era stata condannata per attentato alla religione ad una pena di 3 anni e mezzo di reclusione che stava scontando dal 20 giugno scorso.
In appello il tribunale marocchino ha disposto la cancellazione della condanna dopo aver ascoltato e ritenuto valide le argomentazioni della difesa che ha spiegato come Ikram non avesse realizzato lei stessa il meme blasfemo e di come una volta accortasi della gravità della cosa avesse rimosso il post su Facebook dopo soli 14 minuti.