La morte di un cantante folk afgano Fawad Andarabi viene presentata come opera dei “Talebani”. La vicenda presenta però, come già quella del “comico”Khasha, degli aspetti oscuri che è necessario chiarire.
L’autorevole quotidiano USA Washington Post chiarisce in parte la vicenda spiegando che i Talebani avevano infatti già fatto visita ad Andarabi prendendo anche il tè insieme, come racconta il figlio di Andarabi all’Associated Press. Sempre secondo il WP, lo stesso figlio si è poi rivolto proprio al Consiglio di Talebani locale per chiedere e giustizia e lo stesso Consiglio ha condannato l’accaduto promettendo che il killer sarebbe stato portato davanti alla giustizia.
Un ulteriore elemento rilevante è la dichiarazione del portavoce del movimento Zabihullah che ha dichiarato all’Associated Press che i Talebani avrebbero iniziato delle indagini in merito all’omicidio e che al momento non vi sono altri dettagli disponibili sull’assassinio.
Ancora una volta la situazione sembra dunque poco chiara rispetto al racconto fattone dai media propagandistici e ulteriori indagini sono in corso mentre i dati ad oggi disponibili non dimostrerebbero la responsabilità dei Talebani nell’omicidio di Andarabi. Alla luce di un numero di fatti chiave l’assassinio sembrerebbe essere invece opera di un cane sciolto.
In questi ultimi giorni è cambiato anche la narrazione riguardante l’uccisione di Khasha Zwan che ha fatto il giro del mondo, il fatto era stato presentato da personaggi come Mentana, Saviano e Salvini come l’uccisione di comico martire della libertà d’espressione nel nuovo Afghanistan dei Talebani.
Diverese fonti locali riportate sia dal Washington Post, riprese dal nostro giornale e poi confermate a Vauro (che grazie alla sua collaborazione con Emergency conosce bene l’Afghanistan) da sue fonti fidate sul luogo hanno infatti chiarito come Khasha fosse membro della polizia di Kandahar, nota anche a Human Rights Watch per le sue torture. Denunce di tortura sono state dirette proprio contro Khasha e questo avrebbe portato alla sua uccisione.
Il portavoce dei Talebani Zabihulla Mujahid ha dichiarato che Khasha sarebbe dovuto essere stato portato davanti ad un tribunale per l’iter giudiziario e che ci sarebbero state indagini sulla vicenda. La situazione dunque si è mostrata molto più complessa dei titoloni acchiappa-click che presentavano la morte di Khasha come legata causalmente ai suoi video di comicità su Tik Tok.