Vari articoli parlano del recente report dell’Istituto Superiore della Sanità in merito ai decessi dovuti al Covid dall’inizio del periodo di monitoraggio. Alcuni hanno sottolineato come la portata reale della pandemia in Italia sarebbe molto minore rispetto a quella presentata fin ora dalla politica. Il Tempo ad esempio pubblica un articolo del direttore Franco Bechis intitolato “Gran pasticcio nel rapporto sui decessi. Per l’Iss gran parte dei morti non li ha causati il Covid” in cui afferma
“Sembra un’affermazione strampalata e da no vax, ma secondo il campione statistico di cartelle cliniche raccolte dall’istituto solo il 2,9% dei decessi registrati dalla fine del mese di febbraio 2020 sarebbe dovuto al Covid 19. Quindi dei 130.468 decessi registrati dalle statistiche ufficiali al momento della preparazione del nuovo rapporto solo 3.783 sarebbero dovuti alla potenza del virus in sé. Perché tutti gli altri italiani che hanno perso la vita avevano da una a cinque malattie che secondo l’Iss dunque lasciavano già loro poca speranza.”
Osserviamo dunque un po’ più nel dettaglio il report dell’ISS.
Il report ISS riporta i dati e le caratteristiche dei decessi dall’inizio del monitoraggio al 5 ottobre sul totale dei morti identificati di 130.468 decessi.
Il report mostra che “Al 5 ottobre 2021, 1.601 dei 130.468 deceduti(1,2%), erano pazienti SARS-CoV-2 positivi di età inferiore ai 50 morti. In particolare, 399 di questi avevano meno di 40 anni (245 uomini e 154 donne), fascia di età compresa tra 0 e 39 anni”.
L’età mediana dei deceduti è di 81 anni. Sotto la tabella che dettaglia i decessi positivi al Covid divisi per età e sesso:
Un dato interessante per comprendere l’impatto reale del virus in Italia è quello delle morbilità tra i deceduti:
La tabella mostra che del campione di circa 15 mila deceduti quasi tutti avevano varie comorbilità. La stragrande percentuale di decessi presenta 3 o più morbilità mentre i decessi con 0 patologie sono circa 500, cioè circa il 3.3% del totale del campione. La percentuale di decessi nel campione dei pazienti con nessuna patologia è del 2.9 percento mentre dalla presenza di una patologia la percentuale sale a 11%, 18% per due patologie e 67.7% per 3 o più patologie mostrando come la maggioranza dei deceduti presenta un quadro clinico più complesso.
La tabella sopra mostra la differenza di caratteristiche cliniche fra i pazienti deceduti senza vaccino, con vaccinazione parziale e con ciclo completo. L’età media di decessi in ogni categoria è di 78, 83 e 85 anni e la categoria più colpita è quella affetta da ipertensione arteriosa.
Come specifica il report ISS: “L’analisi qui presentata è basata su un campione di 671 cartelle cliniche relative ai decessi dei ‘non vaccinati-nessuna dose’[…], 239 cartelle cliniche relative ai decessi dei ‘vaccinati con contagio precoce’ […] e di 171 cartelle cliniche dei decessi con ‘ciclo vaccinale completo’
“L’analisi qui presentata è basata su un campione di 671 cartelle cliniche relative ai decessi ‘non vaccinati-nessuna dose’ (2,0% dei 33.620 decessi SARS-COV-2 positivi in ‘non vaccinati-nessuna dose’), 239 cartelle cliniche relative ai decessi ‘vaccinati con contagio precoce’ (11,2% dei 2.130 decessi SARS-COV-2 positivi in ‘vaccinati con contagio precoce’) e di 171 cartelle cliniche dei decessi con ‘ciclo vaccinale completo’ (11,9% dei 1.440 decessi SARS-COV-2 positivi in vaccinati con ‘ciclo vaccinale completo’) avvenuti fino al 05/10/2021”.
Il campione quantitativo maggiore è dunque quello dei deceduti non vaccinati seguito da quello dei vaccinati con dose singola ed infine da quelli con vaccinazione completa.
La tabella mostra un valore-p minore di 0.001, il che significa che l’età gioca un importante ruolo nella relazione causale con i decessi. Seguendo la stessa linea di pensiero la riga del numero di patologie mostra che vi è una relazione ugualmente forte fra numero di patologie e decessi.
Un valore P minore di 0.001 significa in percentuale che le probabilità che non vi sia una dipendenza fra i decessi e l’età o i decessi ed il numero di patologie è del 0.1%.
La colonna dev.std. mostra la deviazione standard e cioè la differenza media fra l’età dell’individuo e l’età media. Nel caso ad esempio dei non vaccinati la differenza fra l’età dell’individuo e l’età media di 78.3 è di 12.8 anni.
Nel campione di riferimento, la percentuale di decessi fra i non-vaccinati è del 3% scendendo a 1.3% per i semi-vaccinati.
Fonti:
https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Report-COVID-2019_5_ottobre_2021.pdf
https://www.epicentro.iss.it/en/coronavirus/bollettino/Report-COVID-2019_5_october_2021.pdf