Rivolgere il cuore verso Dio per superare le divisioni pandemiche

‘In alto i cuori!’ recita il detto dal sapore battagliero che viene urlato nel mezzo dell’ora più buia per ridare speranza e coraggio. In realtà tale locuzione è originaria della preghiera eucaristica del rito cattolico romano, e mentre il sacerdote dice ‘Sursum corda’ (innalzate i vostri cuori!), gli oranti rispondono ‘Habemus ad Dominum’ (sono rivolti al Signore). 

Lo stesso concetto è effuso in miriadi di locuzioni, invocazioni o indicazioni presenti nel Sublime Corano e nella Nobile Sunna, perché è proprio questo il nocciolo del discorso: verso cosa sono rivolti i nostri cuori?

In ogni tempo compaiono sedizioni (fitān) tali da sconvolgere la vita della maggior parte dei credenti, e sappiamo bene quanto siano in grado di fare vacillare il nostro orientamento, distraendoci da Dio ed orientandoci ad altro da Lui. Tale orientamento è di ordine puramente interiore, perché se anche si stesse pregando o ricordando con la lingua Iddio, se il nostro cuore fosse occupato dalla preoccupazione di non aver arato un campo di patate è come se anziché pronunciare il Suo Nome Sublime stessimo dicendo ‘patate, patate, patate’.

Ecco che l’inganno più infimo e la trappola più infame offertaci dagli accadimenti mondani odierni è quella di cadere a piedi pari nelle lotte infere della politica, dell’economia e dei mezzi di distrazione di massa (TV e web) senza esserne in grado di rialzarsi. L’energia fisica, intellettuale e spirituale che investiamo nella nostra azione si consuma facilmente, ed a fatica si ricarica.

Essa ci è necessaria per l’unico scopo per il quale siamo stati creati: adorare il nostro Creatore. Quest’ultima è un opera prima interiore e poi esteriore, mirata esclusivamente verso l’Alto. Se interiormente è esclusivamente verticale, allora l’azione esteriore può essere declinata in mille modi: prego, faccio la spesa, studio o lavoro ed in tutte le cose vedo Dio, la Sua Generosità e il Suo Favore. Ed i frutti dell’orientamento si vedono nella realtà creata, perché il credente o la credente mantengono un Ordine divino nelle cose e tutto invita a Lui. Ma se l’azione interiore non ha un carattere verticistico, ecco che l’azione esteriore si fa inutile, ed ogni sforzo non genera frutto così che la vita terrena entra dentro di noi dominandoci persino durante i riti.

Viene riportato che lo stesso Nobilissimo Compagno e Califfo del Profeta Omar ibnul Kattab, che Dio sia compiaciuto di lui, pensasse durante la preghiera a come organizzare l’esercito o a come risolvere le necessità del crescente impero islamico. Ma ciò era un azione coscientemente orientata a Dio, fatta per compiacerLo e per avere da Lui la Guida nelle faccende di enorme responsabilità che egli aveva per la guida di tutti i credenti. Ma se noi pensiamo a vaccini, lock down e disastri politici con enorme probabilità non siamo come Omar: siamo sotto attacco del nostro ego e di Satana.

È vero che in ciò che accade nei nostri giorni si nasconde per i musulmani un pericolo di ordine teologico, dove il ‘credere nella scienza’ venduto dai media è una vera e propria attestazione di fede contraria all’Islam (noi infatti crediamo in Dio, e non in un mezzo di fattura umana che può essere utile per Grazia d’Iddio o può non esserlo per Sua scelta), ma è anche vero che investire le proprie energie per combattere una battaglia su un piano così basso porta facilmente alla perdizione, qualunque sia la parte che si sostiene.

È proprio in quel campo infatti che avvengono le divisioni più cruente tra fratelli e sorelle della Comunità di Muhammad (pbsl), nonostante il Profeta abbia portato con l’avvento della trasformazione di Yathrib in Madinah al Munawwara (la Città Luminosa) pace tra tribù che si combattevano ferocemente da tantissimi anni: la nostra Medina si trova su un piano Superiore, tra i Giardini profumati del Ricordo di Dio e della lode profetica, nell’unità dell’Uno che tutto abbraccia con la sua Misericordia. È lì che troveremo sollievo dalle nostre fatiche, cura per le nostre ferite ed ebbrezza senza ubriachezza per la vera felicità dei nostri cuori. Lì dove la divergenza svanisce e lascia posto ad una sola relatà: Dio; e dove i discorsi vani lasciano posto ad una sola parola: ‘Pace, Pace!’

In un video tanto conciso quanto meraviglioso lo Shaykh Hamza Yusuf, che Dio lo preservi, ricordava leggendo da testi classici come l’immunità fisica e spirituale della Ummah fosse fatta proprio dalla qualità e quantità delle recitazioni quotidiane di Corano ed Azkar (Esercizio del ricordo di Dio) che tutti i musulmani compivano. Maggiore era l’apporto che ogniuno evocava di queste Luci, maggiore era la protezione dai mali mondani propinati dall’animo e dal demonio a danno dell’intera Comunità.

Non è importante che si sia a favore del vaccino o meno, pro green pass o no green pass: la vera battaglia si combatte lì dove i cuori sono più vulnerabili. Ricordo ciò che scrivo a me stesso, prima che a voi, affinché le mie opinioni non mi allontanino dal vero obiettivo o non siano motivo di allontanamento per qualcun altro.

Quindi, riportiamo in alto i nostri cuori fratelli e sorelle e gusteremo ancora l’incontenibile Pace di Allah in noi e tra di noi, e tutto, ma proprio tutto, avrà un ordine differente.