I motivi disegnati nelle nuove tazzine della Illy sono inconfondibili. Le foglie d’ulivo che caratterizzano la kefiah decorano le tazzine e il motivo della rete da pesca abbraccia i piattini di tutta la collezione.
Non si può non restare affascinati dall’accostamento dei motivi della kefiah alla tazzina del caffè. Si sa, prendersi un attimo e godersi un buon caffè è un gesto intimo e da sempre poetico. E perché no, bere un caffè può svelare anche i nostri gusti artistici e racchiudere un gesto politico.
La firma sulla collezione è quella di Mona Hatoum, artista palestinese nata a Beirut. Vive a Londra dal 1975. Quell’anno si trovava lì per una breve visita quando scoppiò la guerra civile in Libano. Si ritrovò quindi costretta a ricominciare la propria vita nella capitale del Regno Unito. A Londra si dedicò alla sua passione e studiò arte.
Divenne famosa a metà degli anni ’80 per una serie di performance e video incentrati sul corpo. Dagli anni ’90 passò alle installazioni e sculture di grandi dimensioni. Nelle sue opere, Mona punta a coinvolgere emozioni contrastanti dei suoi osservatori: desiderio, repulsione, paura, attrazione. Gli oggetti che utilizza nella sua arte sono domestici e familiari, ma lei, col suo straordinario talento riesce a trasformarli in cose estranee e minacciose.
Non è la prima volta che Mona utilizza il copricapo simbolo della resistenza palestinese nelle sue opere. Nel 1993 la usò per ricamare tra le trame della sua stoffa lunghi capelli umani, femminilizzando e umanizzando la kefiah. Nel 2011 la usò per la Biennale di Istanbul, quando le fu chiesto di creare una borsa per la manifestazione.
I disegni di quella borsa erano quelli della kefiah e su di essi troneggiava la parola “libertà” in arabo: non a caso quelli erano gli anni delle Primavere Arabe. Mona in un’intervista a “Artribune” dice che le linee della kefiah sono diventate, col tempo, qualcosa che si muove in modo trasversale al suo lavoro. Una specie di passione tramutata in ossessione.
Il 13 ottobre di un assolato mercoledì a Londra, si apre la mostra Frieze e lì viene presentata la nuova collezione di tazzine Illy. Le opere di Mona Hatoum, così marchiate dalle sue origini e delle sue opinioni politiche rendono evidente una cosa: tutto ciò che facciamo riflette ciò che siamo. Inevitabilmente, senza filtri, la nostra persona, le nostre idee, le nostre radici, si proiettano nel nostro mondo e nel nostro lavoro.
Nel caso di Mona Hatoum le tazzine Illy parlano per lei, dell’amore che ha per la Palestina e per la causa del suo popolo.