All’inizio della scorsa settimana il prefetto dell’Oise, zona a nord di Parigi, Corinne Orzechowski, ha inviato una lettera all’associazione Espoir et Fraternité che gestisce il luogo di culto nella cittadinia di Beauvais con la quale informava di avere intenzione di chiudere la moschea per un periodo massimo di sei mesi.
Si dice che il problema sia il sermone dell’imam responsabile della moschea. Secondo la prefettura avrebbe “incitato all’odio, alla violenza e avrebbe sostenuto il jihad”.
Inoltre l’imam è stato accusato di : “anteporre la legge di Dio alla legge dello Stato”.
I responsabili della moschea hanno tempo fino a lunedì prossimo, 20 dicembre, per cercare di evitare la chiusura.
Totale sconcerto
Poco dopo la chiusura, alcuni Musulmani sono comunque arrivati per vedere se il servizio religioso si sarebbe ancora svolto. Se ne sono andati scioccati dalla notizia. “Per noi è una brava persona”, ha dichiarato uno di loro. “Non abbiamo mai sentito tutte le cose che si dicono. Da quando è qui, siamo contenti di lui”, ha dichiarato uno dei frequentatori abituali della moschea, che ha una buona opinione dell’imam preso di mira nel documento dei servizi segreti.
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“Non è mai stato radicale o cose del genere”, concorda un altro fedele su Europe 1.
La Grande Moschea di Beauvais potrebbe rimanere chiusa per sei mesi. L’associazione che gestisce il luogo di culto ha ora dieci giorni di tempo per potersi difendere presso la prefettura dell’Oise.
Dopo la notifica della prefettura dell’Oise, i funzionari della moschea hanno ora dieci giorni per rispondere e sottoporre le loro osservazioni. Solo allora il prefetto deciderà se chiudere d’ufficio o mediante decreto la moschea di Beauvais.
Nel frattempo l’avvocato dell’associazione Espoir et Fraternité che gestisce la moschea, Samim Bolaki, ha già dichiarato in un comunicato che “L’imam per il momento è stato sospeso. La moschea intende adoperarsi e lavorare per la convivenza, come ha sempre fatto. Invieremo le nostre osservazioni alla prefettura e seguiremo il prosieguo della procedura”.