Dopo due anni di covid le cure sono un miraggio per pochi

Per mesi la colpa dei contagi e delle conseguenti ospedalizzazioni di malati di Covid19 è stata data ai cosiddetti no vax (una definizione che accomuna chiunque critichi la gestione della pandemia o la Pfizer), ma ora che dalle colonne di Libero Andrea Crisanti dichiara che, nonostante la terza dose, alcuni suoi colleghi sono stati contagiati ed hanno presumibilmente contagiato altre persone, questa menzogna seppure ripetuta ossessivamente non è più credibile.

Infatti è chiaro che il GP non significa affatto che chi lo possiede sia immune dal Covid, che non possa essere contagiato e non possa contagiare, ed è anche altrettanto chiaro che il Governo ha voluto imporre il documento verde non per ragioni sanitarie, ma politiche. 

La stampa cosiddetta mainstream terrorizza e diffonde fake news come quella secondo cui gli anticorpi monoclonali possono essere somministrati solo in ambiente ospedaliero, o le assurde critiche di Open contro le cure domiciliari precoci, che ha liquidato come pratiche stregonesche o truffa tout court. Tutto per spingere le persone al vaccino. In realtà il vaccino c’entra poco; il centro della questione sono le cure negate. Se gli ammalati non verranno seguiti passo passo con protocolli di cura efficaci continueranno a morire, indipendentemente dal fatto che siano o meno vaccinati 

Chi si ammala oggi in una grande città fatica a trovare un medico che possa curarlo, la cosa diventa poi praticamente impossibile nei borghi sperduti di molte regioni italiane, ma ciò nonostante la stampa ha il coraggio di mettere sotto accusa la telemedicina.

Durante la prima ondata pandemica a molti medici di famiglia è stata di fatto negata la possibilità di curare gli ammalati, con risultati disastrosi, e adesso anche quando si riesce a contattare un medico di base, le indicazioni terapeutiche che si ricevono quasi mai vanno oltre alla tristemente nota indicazione terapeutica che va sotto il nome di tachipirina e vigile attesa, quel sostanziale nulla che come afferma apertamente la Gismondo porta direttamente il malato in ospedale, e spesso purtroppo in terapia intensiva. 

Gira un video( visibile nella pagina dell avv Erich Grimaldi su FB )  in cui in un dibattito, alla domanda rivolta da un legale  al vice ministro della salute Costa sul perché dopo due anni il protocollo ministeriale non sia cambiato togliendo la tachipirina e la vigile attesa, ma intervenendo invece immediatamente, il politico per tutta risposta si è alzato indignato  e se n’è andato mentre il conduttore rimproverava il legale. 

Intanto i medici del Gruppo Terapia Domiciliare C 19 sono costretti ad accettare solo pazienti in condizioni critiche in quanto tutti si rivolgono a loro dopo che molti sanitari del gruppo Ippocrate.org sono stati sospesi per motivi ideologici che nulla hanno a che fare con la loro attività di cura del Covid19. Tutto ciò mentre siamo in uno stato di pandemia, una situazione in cui ci sarebbe bisogno del maggior numero di medici possibile in attività. 

A questa situazione cercano di rimediare quei primari che hanno la forza economica e gli appoggi politici giusti per fare scelte corrette. Ad esempio il direttore dello Spallanzani di Roma invia medici ed infermieri a domicilio per somministrare gli anticorpi monoclonali ai pazienti che si aggravano.

Una scelta saggia, visto che l’ospedale dovrebbe essere l’ultimo posto dove mandare una persona colpita da una malattia infettiva; l’ambiente ospedaliero infatti è propizio al contagio e l’affollamento di pazienti gravi in spazi relativamente piccoli aumenta in maniera esponenziale la carica virale dei contagiati.

Una giovane di 29 anni è morta recentemente per il Covid dopo aver partorito ed essersi contagiata proprio dentro al nosocomio. Quanto possano essere malsani gli ospedali in situazioni epidemiche è noto fin dai tempi di San Filippo Neri, ma è stato dimenticato dai nostri politici e dai virologi televisivi. Per fortuna molti primari ospedalieri, medici di base e altri specialisti non l’hanno dimenticato, e andando contro alle direttive di OMS, AIFA e ministero della salute, secondo cui solo in ospedale si dovrebbe svolgere l’azione terapeutica, hanno praticato e praticano le cure domiciliari. 

Gran parte dei decessi della prima ondata sono dovuti ad ospedalizzazioni in situazioni ingestibili per l’insicurezza degli ambienti e per protocolli di cura inefficaci. 

Attualmente, accanto a situazioni in cui si stanno applicando cure efficaci, abbiamo a due anni dall’inizio della pandemia una parte della classe medica che sembra interessata solo a compiacere i politici al potere, ed è probabilmente essa stessa vittima della campagna di stampa secondo cui l’unica arma è il vaccino, per il Covid non ci sarebbe  cura possibile, ed i decessi sarebbero colpa dei no vax.

Tutti i maggiori organi televisivi e di stampa oggi bombardano i propri lettori con le cifre dei contagi dovuti sostanzialmente alle code affollate per i tamponi per ottenere il GP e per i cenoni di Natale con i parenti. 

Ovviamente d’inverno i contagi salgono e facendo più tamponi si ottengono più positivi molto spesso asintomatici. Governo, media e classe medica dovrebbero invece adoperarsi perché i pazienti non arrivino in terapia intensiva e non muoiano. Costerebbe molto meno di continue inutili o addirittura dannose campagne vaccinali con sieri tarati per la variante dell’anno prima. Sieri immancabilmente inefficaci per la natura stessa del virus che vorrebbero combattere. 

Nessuna pandemia è durata più di due anni e per nostra fortuna al disopra di tutto c’ è il Trono dell’Altissimo che spegnerà il virus quando almeno una parte degli esseri umani ne avrà tratto l’insegnamento. Spero che condannerà senza appello chi ha messo il dio denaro al disopra della vita umana.

La scienza non è svincolata dall’ etica e non vivremo in sicurezza ed in pace finché ci sarà  chi continuerà  a giocare irresponsabilmente col creato  smontando e rimontando virus per conto di multinazionali la cui sola ragione d’essere è il profitto.