USA: Dipartimento di Giustizia esortato ad indagare sul presunto spionaggio da parte del gruppo anti-islamico
Oltre 80 associazioni hanno chiesto al governo degli Stati Uniti di accertare se l’organizzazione denominata “Progetto Investigativo sul Terrorismo” abbia violato le leggi federali conducendo una campagna di spionaggio contro realtà della società civile.
Oltre 80 organizzazioni musulmane, tra cui associazioni per i diritti umani, moschee ed enti di beneficenza, hanno inviato una lettera al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, chiedendo all’amministrazione di avviare un’indagine per accertare se un gruppo anti-islamico abbia violato le leggi federali, apparentemente spiando le organizzazioni della comunità musulamana degli Stati Uniti.
I gruppi, tra cui il Council on American-Islamic Relations (Cair), Muslim Advocates e la Islamic Society of North America, hanno affermato che “la cospirazione tesa a spiare le moschee americane e le organizzazioni musulmane non è una sorpresa”.
“I difensori dei diritti civili sono stati presi di mira da infiltrati e sabotatori per decenni. È ora di mettere fine a questo comportamento”.
“Per proteggere i diritti civili dei musulmani americani, chiediamo al Dipartimento di Giustizia di avviare un’indagine per determinare se Steve Emerson o l’IPT hanno violato gli statuti federali sui diritti civili o le leggi penali”.
L’Investigative Project on Terrorism (IPT) è stato indicato come gruppo islamofobo da Islamofobia Network, un progetto del Center for American Progress che monitora i gruppi e i finanziatori anti-islamici. L’IPT è stato fondato da Steve Emerson, che ha una “storia di promozione di informazioni false e teorie del complotto sull’Islam e sui musulmani”, secondo la Bridge Initiative della Georgetown University.
A dicembre, Cair ha affermato che la sezione della sua organizzazione nello stato dell’Ohio aveva una spia tra le sue fila.
A seguito di un’indagine interna, il gruppo ha affermato che il direttore esecutivo della sezione Romin Iqbal aveva registrato riunioni e conversazioni e quindi inviato tali materiali all’IPT.
L’IPT ha negato di spiare le comunità musulmane, ma in precedenza aveva detto a Middle East Eye che non esiterebbe a riferire su gruppi che sostiene stiano conducendo “attività islamiste radicali”.
Il Cair ha successivamente affermato che c’era una seconda spia. Questa persona era stata un membro di Dar al-Hijrah, un’importante moschea nei sobborghi della Virginia settentrionale.
L’individuo, Tariq Nelson, avrebbe confessato e affermato di essere stato pagato $ 3.000 al mese dall’IPT in quattro anni, per un totale di $ 100.000, per spiare la moschea e “registrare importanti leader musulmani”.
“Un’organizzazione della lobby israeliana”
La notizia del presunto spionaggio, che secondo Cair è stato realizzato ai danni di quasi tutte le principali organizzazioni islamiche negli Stati Uniti, è stata uno shock per la comunità religiosa, anche se da due decenni ha ogni giorno dovuto affrontare un’intensa sorveglianza, soprattutto all’indomani degli attacchi dell’11 settembre .
Il gruppo per i diritti dei musulmani ha anche affermato che uno degli obiettivi dell’IPT era “proteggere il governo israeliano minando i musulmani impegnati nell’attivismo politico e per i diritti umani”.
Il Cair ha reso pubbliche alcune e-mail che sostiene siano state scambiate tra funzionari israeliani e IPT. In una di queste, un funzionario chiede all’organizzazione se avesse informazioni riguardanti gli Students for Justice in Palestina, un gruppo a difesa degli studenti con sedi nelle università di tutto il paese.
“Mi sono reso conto che la principale preoccupazione dell’IPT non era proteggere la nostra nazione da minacce legittime, ma proteggere un governo straniero – Israele – da critiche legittime. Eravamo essenzialmente usati come un’organizzazione di lobbying israeliana”, ha detto a Cair un informatore dell’IPT.
La lettera delle associazioni ha chiesto al Dipartimento di Giustizia di indagare se l’IPT abbia fornito informazioni, ottenute presumibilmente spiando gruppi di musulmani, al governo israeliano o a qualsiasi altra entità straniera, e se questo abbia violato la legge statunitense.
Ha anche chiesto all’amministrazione di indagare se il gruppo o il suo fondatore Emerson fossero in comunicazione con le forze dell’ordine statunitensi durante il periodo del presunto spionaggio.
“In qualità di leader musulmani americani, organizzazioni e luoghi di culto, siamo preoccupati che le presunte azioni dell’IPT avessero lo scopo di influire sulla capacità della nostra comunità di riunirsi religiosamente, mobilitare campagne di partecipazione degli elettori e difendere i diritti civili e costituzionali dei musulmani”, afferma la lettera.