In una circolare del 9 marzo, lo Stato Maggiore dell’Esercito ha avvertito di valutare con attenzione la concessione di congedi anticipati, invitando i reparti, “alimentati al 100%”, alla prontezza operativa, ad un addestramento “orientato al warfighting” e a fare in modo che “siano raggiunti e mantenuti i massimi livelli di efficienza di tutti i mezzi cingolati, gli elicotteri e i sistemi d’arma dell’artiglieria”.
Nella Circolare, che ha in oggetto le “evoluzioni sullo scacchiere internazionale”, si offrono precise indicazioni ad uso interno su personale, addestramento, impiego delle unità e sistemi d’arma, alla luce dei “noti eventi” di questi giorni.
Nel documento, le cui indicazioni sono da considerare attuate “con effetto immediato”, si chiede di limitare per quanto possibile “il frazionamento delle unità”, valutando ogni richiesta dei territori, che dovrà avere un avallo “a livello centrale”.
È un documento, prosegue lo Stato maggiore, “con cui il Vertice di Forza Armata adegua le priorità delle unità dell’Esercito, al fine di rispondere alle esigenze dettate dai mutamenti del contesto internazionale. Trattasi dunque di precisazioni alla luce di un cambiamento che è sotto gli occhi di tutti”.
Tuttavia va tenuto conto che il destinatario è un esercito professionale molto specializzato ma non molto numeroso e già impegnato in diverse operazioni di peace keeping e che comunque cerca di non farsi trovare impreparato qualora la situazione dovesse complicarsi.