In un primo momento, la storia sembrava solo una gag virale per fare sarcarsmo sulle discriminazioni a cui sono sottoposti i musulmani. Ma con il passare dei giorni si è confermata un’assurda storia di islamofobia.
Sembra che il Belgio non abbia nulla da invidiare alla Francia in termini di islamofobia perchè questo caso supera ogni immaginazione.
Il caso si svolge nel comune di Anderlecht a Bruxelles presso l’Athénée Joseph Bracops, gli alunni stanno giocando nel parco giochi quando, nel corso di una conversazione, una ragazzina di 12 anni pronuncia parole che sono diventate per alcuni uno slogan di guerra” Allahu Akbar“.
La direzione della scuola, informata di ciò che è avvenuto nel cortile, ha subito provveduto a scrivere una nota sul diario di classe della bambina, successivamente è stata punita per aver detto “Allahu Akbar” e le sono stati decurtati alcuni punti dal punteggio in condotta.
I suoi genitori, stupiti da questa reazione hanno pubblicato su Facebook la nota scritta dalla direzione scolastica.
Non sono mancate le prese di posizione dei politici a difesa dell’atteggiamento islamofobo della scuola: l’Assessore all’Educazione, Fabrice Cumps (PS) sostiene la direzione della scuola, perché secondo lui “La direzione ha dato una nota all’alunna in accordo con la norma che proibische di fare dichiarazioni filosofiche, religiose o politiche all’interno dello spazio scolastico.”
Ricordiamo che “Allahu Akbar” significa letteralmente “Dio è il più grande”, questa formula permea la vita quotidiana dei musulmani in molte situazioni, come ad esempio quando testimonia la meraviglia umana per la grandezza di Dio e la Sua creazione o le Sue benedizioni.
Ma il “Takbir” viene recitato anche dai fedeli durante tutte le preghiere rituali, quindi sanzionarlo significa sanzionare la fede di una persona in sé.