Il mese benedetto di Ramadan è iniziato e vorremmo riuscire a viverlo in maniera più sostenibile possibile.
Evitare, nella misura del possibile, l’utilizzo di plastica mono-uso, lo spreco di acqua per le abluzioni ed un consumo eccessivo di carne dovrebbero essere i primi obiettivi che ci dovremmo porre in vista del Ramadan 2022.
In Inghilterra sono due anni, oramai, che stiamo producendo del materiale per implementare la sensibilità ecologica nel mondo islamico.
La partecipazione del Muslim Council of Britain e di rappresentanti di altre organizzazioni islamiche inglesi (ad esempio Bahu Trust) a COP26 a Glasgow, ha sicuramente intensificato questo lavoro.
Parte del materiale prodotto può sicuramente essere tradotto in italiano, come è stato già fatto per la Guida ad un Ramadan ecosostenibile che potete scaricare alla fine di questo articolo.
Oramai è chiaro che l’Islam è una religione geneticamente ambientalista, lo abbiamo argomentato in diversi articoli, anche per questo giornale ed è altrettanto chiaro che il mondo islamico — anche in virtù dei suoi numeri più che consistenti — ha il dovere di promuovere, al proprio interno, una maggiore sensibilità alle questioni ambientali, sempre più di drammatica attualità.
A fronte di questa chiarezza, possiamo dire sia tempo di agire!
Sicuramente molti di noi — a livello individuale, famigliare e micro-comunitario — sono già attivi in una direzione ambientalista. Tuttavia, credo davvero che questo attivismo debba crescere di scala, divenendo maggiormente condiviso e concertato.
Ognuno di noi dovrebbe farsi la domanda: in che modo posso vivere il mese di Ramadan in maniera più eco-sostenibile rispetto all’anno passato? E poi: cosa posso fare insieme agli altri? A queste domande dovrebbe, naturalmente, rispondere con delle azioni.
SCARICA QUI LA GUIDA AD UN RAMADAN ECO-SOSTENIBILE
Partendo dalla dimensione personale e famigliare, a casa mia abbiamo bandito da tempo le bottiglie di plastica, beviamo acqua del rubinetto filtrata (cui aggiungiamo, a volte, limone, zucchero e acqua di rose), se compriamo dell’acqua minerale deve essere rigorosamente in bottiglie di vetro, facciamo la spesa in negozi di prodotti biologici — comprando frutta e ortaggi sfusi e non confezionati nella plastica (come è di norma nei supermercati) e succhi di frutta solo in vetro — abbiamo ridotto drasticamente il consumo di carne, ci muoviamo con i mezzi pubblici e monopattini elettrici e stiamo molto attenti alla raccolta differenziata. Ce n’est qu’un début!
Preparandoci al mese di Ramadan intendiamo fare tesoro dei seguenti suggerimenti pratici presenti nella Guida ad un Ramadan eco-sostenibile, al termine dei quali viene proposta una pertinente citazione dal Sacro Corano:
–Non eccedete nel comprare – il Ramadan non ha nessuna attinenza con il quantitativo di cibo che possiamo mangiare durante l’iftar. Mangiate in maniera semplice e frugale.
– Siate consapevoli di tutte le operazioni di marketing e delle tecniche pubblicitarie utilizzate per condizionarvi a comprare più del necessario. La commercializzazione del Ramadan è ora una regolare ricorrenza come accade, del resto, per il Natale, la Pasqua e le altre festività religiose.
– I nostri iftar non devono includere cibi carnei! Utilizzate l’opportunità del Ramadan per provare nuovi piatti vegetariani – il consumo di carne non è eco-sostenibile e dunque più carne mangiamo, più danneggiamo l’ambiente.
–La dieta del Profeta(pbsl) era soprattutto basata su cereali, datteri, acqua, latte, miele, frutta e verdura mentre il suo consumo di carne era lungi dall’essere quotidiano.
– Provate a mangiare cibo prodotto a livello locale che è, sicuramente, maggiormente sostenibile da un punto di vista ambientale (non foss’altro perché è a chilometro zero) ed è un modo per supportare i piccoli business del vostro territorio.
-Ricordatevi dell’hadith che raccomanda di riempire 1/3 del tuo stomaco con il cibo, 1/3 con l’acqua, lasciando vuoto il terzo rimanente (Tirmidhi)
–Usate il cibo avanzato dall’iftar per il suhoor e quanto non è stato consumato durante il suhoor per l’iftar della sera seguente.
La terra l’ha disposta per le creature: vi crescono frutti e palme dalle spate protette e cereali nei loro involucri e piante aromatiche. Quale dunque dei benefici del vostro Signore negherete? Creò l’uomo di argilla risonante come terraglia e i demoni da fiamma di un fuoco senza fumo. Quale dunque dei benefici del vostro Signore negherete? Corano 55:10-16
Passando ora dalla dimensione personale/famigliare alla dimensione comunitaria che sappiamo essere peculiare del mese di Ramadan, dunque alle cene di iftar con numerosi ospiti o addirittura in moschea dove possono esserci (almeno qui in Inghilterra) diverse centinaia di convenuti, cosa si può fare per vivere il mese di Ramadan in maniera più eco-sostenibile?
Come ho scritto in precedenza, alla sola Central Mosque di Londra, durante il mese di Ramadan, venivano distribuite — fino al 2020 — 800-1000 bottigliette d’acqua, di plastica, ogni sera. Di plastica erano, naturalmente, anche piatti, bicchieri e posate.
Sappiamo, d’altro canto, che i tempi di abbandono della plastica usa e getta sono oramai più che maturi. Diversi prodotti di plastica monouso sono difatti già illegali, in Europa, da oltre un anno: e il “Il 14 gennaio [di quest’anno] sono entrate in vigore in Italia le nuove regole relative alla vendita degli stessi”.
Non mancano, del resto, alternative alla plastica (anche a quella biodegradabile per cui ci sono delle esenzioni) per chi dovesse avere molti ospiti per una cena di iftar e volesse utilizzare piatti, bicchieri e posate monouso che siano, però, compostabili.
Qualche esperto dell’argomento può sicuramente dare tutti i suggerimenti del caso ma già una rapida ricerca on line può produrre risultati interessanti.
Ad esempio online si possono trovare prodotti in carta rigida, fibra di canna da zucchero, polpa di cellulosa e foglia di palma.
Naturalmente ci sono delle implicazioni economiche che vanno anche considerate ma sono sicuro che approfondendo le ricerche si possano trovare soluzioni adeguate.
Le bottiglie in PET per l’acqua minerale e le bibite possono facilmente essere evitate utilizzando acqua filtrata (un filtro da applicare al lavandino della cucina è senz’altro un ottimo investimento) e succhi freschi, prodotti al momento con frullatori, centrifughe, juice mixer…non mancano gli elettrodomestici per farne di ogni genere e sono, naturalmente, più gustosi e più sani. Erano costantemente presenti nelle nostre cene di iftar durante il Ramadan 2021. Per chi proprio non ci voglia rinunciare: acqua minerale, bibite e succhi in vetro possono essere un’altra soluzione!
Inoltre sempre rispetto al consumo di carne, in questi ultimi anni si sta producendo molto materiale, soprattutto in lingua inglese, sulla necessità di implementare gli ideali del vegetarianesimo e del veganesimo nel mese di Ramadan. La ragione fondamentale è sempre la stessa: la produzione industriale di carne non è eco-sostenibile.
Non mancano attivisti vegan-musulmani, ad esempio Fatima Zara Alarakha, Anita Nayyar, Dawud Marsh e Mara Whyte, siti focalizzati come veganmuslims.com nonché molte ricette on line specificatamente per le cene di Iftar.
Faremo tutte le segnalazioni del caso in un prossimo articolo, sperando siano d’ispirazione per chi, pur non volendo abbracciare la causa vegetariana o vegana, voglia almeno prendersi la responsabilità di mangiare meno carne, esplorando creative alternative culinarie. Almeno durante il mese di Ramadan anche se poi certe buone abitudini è bene vengano coltivate tutto l’anno!