Dopo i giorni di tensione in seguito al raid delle forze israeliane nel complesso di al-Aqsa contro i 30.000 fedeli riuniti in preghiera, gli aerei da guerra israeliani hanno lanciato un attacco nella Striscia di Gaza bombardandola.
La ONG ebraica Jewish Voice for Peace ha condiviso una dichiarazione di denuncia contro le aggressioni sioniste e contro la copertura mediatica occidentale descritta come complice dei soprusi compiuti:
“Le forze israeliane hanno arrestato oltre 500 persone e ferito oltre 170 palestinesi nella moschea di Al Aqsa a Gerusalemme dall’inizio del Ramadan. Questi palestinesi stavano semplicemente pregando e radunandosi insieme nella moschea, che è uno dei pochi spazi pubblici rimasti per i palestinesi a Gerusalemme.
Le armi scelte dalle forze israeliane hanno incluso granate sonore, gas lacrimogeni, proiettili rivestiti di gomma e manganelli, tutto ciò contro bambini, giornalisti, paramedici e donne e uomini che semplicemente hanno deciso di esistere come palestinesi in pubblico.
Ricordate che questo non è un “conflitto” tra due parti uguali, nonostante le affermazioni contrarie dei media occidentali.
Dobbiamo porre fine all’impunità di Israele per la sua violenza di stato contro i palestinesi”.