Dopo giorni di tensioni e acceso dibattito sulla questione il Consiglio municipale di Grenoble il 16 maggio ha approvato la modifica del regolamento che impediva l’accesso alle donne musulmane alle piscine. L’assemblea ha votato a favore della possibilità delle donne di portare il burkini in piscina.
La vittoria è stata ottenuta con uno scarto di soli due voti, due voti che hanno però rappresentato molto per i diritti civili dei musulmani che negli ultimi anni hanno visto sempre maggiori restrizioni alle loro libertà fondamentali.
Dall’inizio del secolo la Francia ha reso la comunità islamica il target principale di politiche restrittive in nome di una interpretazione estrema del laicismo. Queste politiche sono state deunciate da molti attivisti per i diritti ma anche da organizzazioni della società civile e dall’ONU stessa.
L’Unione Europea da parte sua ha gradualmente ridotto la sua attenione rispetto all’islamofobia anche a causa dell’aumento del peso politico francese causato dalla Brexit.
La politica francese ha reso difficile o ha di fatto bloccato l’accesso allo studio ed al lavoro da parte dei musulmani e soprattutto alle musulmane che sono state le più danneggiate.
Recentemente la Francia ha anche realizzato una serie di blitz contro le organizzazioni della società civile che lavorano nel contesto dell’islamofobia portando ad arresti preventivi e a danni contro la proprietà. Molte ONG sono state bandite e hanno dovuto spostare la propria attività all’estero.
Questi discorsi di odio non hanno contribuito alla stabilità della società francese che prima con le proteste dei gilet gialli e poi col Covid si è polarizzata portando una parte della comunità islamica a perdere fiducia nelle istituzioni.
L’approccio francese è stato definito come “isterico, discriminatorio e totalitario” da molti critici. Un esempio è quello di una recente campagna contro la discriminazione ed il razzismo promossa dal Consiglio Europeo e che fra le sue attività ha visto una campagna di sensibilizzazione.
La Francia ha ordinato che la campagna fosse fermata a causa della presenza di immagini di giovani europee con il hijab.
La vittoria ottenuta a Grenoble in merito al diritto di coprire il proprio corpo in piscina ha riacceso le polemiche ma ha anche offerto una finestra di opportunità che da anni manca nello scenario francese.