L’Associazione Islamica delle Alpi, che da anni gestisce la Moschea Taiba di Torino, realtà molto attiva e conosciuta in città, con il contributo e la partecipazione del progetto europeo ToNite, ha ristrutturato e trasformato un vecchio edificio in via Chivasso in un centro polifunzionale dedicato ai giovani denominato Yalla Aurora.
Ci fu un tempo nell’Italia del secondo dopoguerra, in cui il partito comunista e la chiesa cattolica si disputavano i giovani offrendo loro spazi ricreativi. Stiamo parlando delle case del popolo e delle parrocchie; case del popolo e parrocchie con i loro campetti per il calcio, i loro biliardi e i loro calciobalilla. Parrocchie e case del popolo, istituti benemeriti che, al di là di ogni intento di strumentalizzazione in fondo legittimo, furono capaci di sottrarre alla strada e ai suoi pericoli legioni di giovani.
Le case del popolo non esistono più; sono scomparse, insieme alle feste dell’Unità, col partito che le aveva create; nemmeno le parrocchie di una volta ci sono più, o perlomeno non sono più il punto di riferimento che furono in tante realtà cittadine.
Rimane oggi però un forte bisogno aggregativo per i giovani, ma non solo. E in questa Italia lontana da quello che fu il paese del secondo dopoguerra, e precisamente a Torino, in una realtà sociale complessa ed intrigante, l’Associazione Islamica delle Alpi, con il contributo e la partecipazione del progetto europeo ToNite, ha ristrutturato e trasformato un vecchio edificio abbandonato in via Chivasso 10/C in Aurora, anzi in un progetto denominato Yalla Aurora (andiamo Aurora).
Non si tratta però di un’occupazione abusiva, sul modello per intenderci di esperienze alla Leoncavallo; ben al contrario, l’Associazione Islamica che gestisce la vicina moschea ha acquistato lo stabile e ne è quindi legittima proprietaria.
L’edificio ha tre livelli; esso ospita, a disposizione degli abitanti e dei giovani del quartiere, al piano interrato, una sala giochi dedicata al relax e al divertimento con ping-pong, calciobalilla e biliardo.
Al piano terra vi è uno spazio dove è possibile lavorare, discutere, consumare un panino e bere una bibita insieme. Al piano superiore invece si trova una sala per lo studio con 25 posti disponibili, dove è prevista la possibilità per gli studenti di esservi aiutati nella preparazione dei compiti e delle lezioni; a fianco poi si trovano una piccola biblioteca ed una sala per le riunioni.
Inizialmente il centro sarà aperto per tre giorni alla settimana, con apertura alle 17 e chiusura in tarda serata.
Sono già allo studio diverse iniziative: incontri e dibattiti, ma anche una meritoria passeggiata lungo la Dora durante la quale i partecipanti saranno impegnati nel ripulire i luoghi da plastiche e rifiuti urbani di vario genere.
Il beneficio che questo centro apporterà non sarà evidentemente un vantaggio di cui godrà la sola comunità islamica, ma il suo scopo e la sua natura ne fanno una risorsa per tutti gli abitanti della zona, indipendentemente dalla loro appartenenza etnica e religiosa.