E’ Israele il maggior responsabile della tensione che sfocia spesso in gravi scontri nel Paese occupato. Lo afferma un rapporto della commissione d’inchiesta incaricata dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite.
Il documento dice esplicitamente che “l’occupazione israeliana dei territori palestinesi e la discriminazione nei confronti della popolazione palestinese sono e principali cause di tensioni e instabilità ricorrenti”.
La sudafricana Navanethem Pillay, presidente della commissione scrive in proposito: “Le considerazioni e le conclusioni relative alle cause profonde, puntano in modo schiacciante su Israele, che è responsabile della natura asimmetrica del conflitto e della realtà di uno Stato che ne occupa un altro”
Più oltre, il rapporto prende in esame una possibile e necessaria soluzione dicendo: “La fine dell’occupazione dei territori da parte di Israele, nel pieno rispetto delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza, rimane cruciale per porre fine al persistente ciclo di violenze”.
Il documento di 18 pagine è stato presentato prima della pubblicazione alle autorità palestinesi e israeliane. Tuttavia lo Stato ebraico aveva già fatto sapere, a febbraio, che non avrebbe collaborato con la commissione, accusando Pillay di essere “un’attivista anti-israeliana” e la commissione di avere l’obiettivo di “demonizzare Israele”.
Non c’è da stupirsi del disappunto delle autorità sioniste quando si legge :“Quella che è diventata una situazione di occupazione perpetua è stata citata sia dalle parti interessate palestinesi che israeliane come una delle radici delle tensioni ricorrenti, dell’instabilità e del conflitto prolungato sia nei territori palestinesi occupati, inclusa Gerusalemme, sia in Israele”
La commissione internazionale è stata incaricata lo scorso anno dal Consiglio per i diritti umani di indagare sulle denunciate violazioni dei diritti umani commesse nei Territori palestinesi e in Israele dal 13 aprile 2021 e in seguito alla guerra di undici giorni tra Israele e Hamas nel maggio 2021, durante la quale, secondo le autorità locali, 260 palestinesi sono stati uccisi dagli attacchi israeliani a Gaza. In Israele, secondo la polizia e l’esercito, il lancio di razzi da Gaza ha ucciso tredici persone.