La denuncia fu presentata nel 2016 da una donna francese musulmana iscrittasi ad un corso di formazione dopo aver passato il test d’ingresso ed il colloquio per poi ritrovarsi esclusa dal direttore della scuola Langevin Wallon a causa del suo hijab.
Uno dei comitati dell’ONU che si occupa di discriminazione ha affermato che la decisione francese di impedire alle donne di accedere ai corsi di formazione professionale viola i diritti fondamentali.
Il comitato dell’ONU chiarisce che “vietarle di partecipare al suo corso di formazione indossando il velo costituisce una restrizione alla sua libertà di religione in violazione del trattato.”
L’avvocato della donna ha definito la decisione molto importante la per mostrare i problemi della Francia in relazione alle minoranze religiose ed al rispetto dei diritti umani.
La decisione presa di posizione dell’ONU rappresenta un duro colpo alle politiche discriminatorie francesi. Già nel 2018 si vide denunciata sempre dall’ONU per il divieto di indossare il niqab.
Se da un lato l’esperto legale dell’istituto di Parigi per gli studi politici Nicolas Hervieu ha definito come improbabile che la Francia rispetti la decisione, dall’altro la decisione dell’ONU concede soli sei mesi alla Francia per risarcire la vittima di discriminazione, offrirle l’opportunità di accedere al corso di formazione, e adottare le misure legali e politiche necessarie per impedire che simili violazioni del diritto internazionale avvengano ancora.