Il 1984 è qui. Leggendo l’opera di Orwell e confrontandola con la realtà odierna – in particolare in Occidente – la profezia sembra realizzarsi di fronte ai nostri occhi.
Dal momento in cui Winston sale le scale del suo appartamento – all’inizio del viaggio orwelliano – ed accede alla sua stanza, con il teleschermo dietro di lui e la finestra di fronte a lui che si apre al mondo distopico di Oceania, il messaggio appare chiaro: per capire il mondo in cui viviamo bisogna guardare il mondo coi nostri occhi, liberi dal filtro degli schermi televisivi.
Il mondo di 1984 è un mondo di contrari: il Ministero della Giustizia è una macchina guerrafondaia, il Ministero dell’Amore diffonde odio, il Ministero dell’Abbondanza pianifica la miseria della società. Tutto il sistema è retto dal controllo psicologico, totalitario e propagandistico, sorretto da un linguaggio fortemente impoverito e parimenti stravolto dal Partito.
Il bis-pensiero – due pensieri opposti presentati come realtà logica – ed il revisionismo storico in questo contesto sono chiavi per l’esercizio del potere, che si realizza attraverso la schiavitù mentale ed il terrore contro gli individui. La manipolazione mentale induce a far credere (forzatamente o meno) che le cose possano essere il proprio contrario e rappresenta – come rivelerà O’Brian – un modo altamente efficiente di plasmare il cosmo a proprio piacimento, esercitando un potere assoluto. Se la percezione delle creature coscienti, infatti, può essere modificata, allora il mondo percepito – l’unico di cui possiamo avere esperienza – può essere plasmato a piacimento da chi sa manipolare le coscienze: il bianco è nero, il nero è bianco, l’uomo è donna e la donna è uomo. Come finirà per ammettere Winston dopo essere finito in prigione: “LA LIBERTÀ È SCHIAVITÙ”, “DUE E DUE FANNO CINQUE” e “DIO È POTERE”.
Gli strumenti che permettono a Winston di notare le realtà del mondo di Oceania sono molteplici: la scrittura del diario che lo obbliga a strutturare in modo critico il suo pensiero, i sogni che lo aiutano ad entrare in contatto col subconscio, lo sguardo che si distoglie dallo schermo per osservare direttamente il mondo.
I sogni di Winston si riveleranno profetici e rappresentano una sorta di soluzione metafisica e spirituale al materialismo che caratterizza il regime di Oceania. Inoltre, la crescita di Winston e la consapevolezza della reale natura del mondo avvengono attraverso quelle informazioni il cui medium è non-digitale e dunque meno labile. Così pure la scrittura fisica ed il diario diventano le porte della salvezza contro le informazioni digitali nebbiose e mai al sicuro dal controllo repressivo del Partito.
Uno dei problemi legati al femminismo nell’evo moderno, ad esempio, è stato quello della disgregazione del nucleo familiare. Per capire chi ne abbia tratto vantaggio basta osservare i dati: con la legittima entrata delle donne nel mondo del lavoro la popolazione tassabile raddoppia, i figli che non possono restare soli a casa devono essere dati già dalla tenerissima età alle istituzioni che, armate di programmi educativi e pedagogici di ogni “genere” (termine non casuale), si occupano dell’iniziazione delle nuove generazioni.
In molti casi i piccoli sono più esposti alla cura e compagnia delle istituzioni che dei genitori. Tutto questo col risultato di formare individui produttivi e docili, che si adeguano anche alle leggi più assurde o contro natura senza far uso di alcun senso critico.
Il lavoro di Winston per il Ministero della Verità, nel dipartimento di revisionismo storico, ricorda non poco la reinterpretazione della storia (“cancel culture”) operata da alcune frange della società contemporanea sulla spinta di un’ideologia tanto artificiosa quanto intollerante.
Con brillante espediente narrativo Orwell ci introduce alla follia dittatoriale – sempre più presente nella nostra quotidianità – costituita dalla neolingua. Per ordine e secondo istruzioni del Partito la lingua deve essere mondata da ogni termine che possa suggerire ribellione e dissenso e deve diventare veicolo per eccellenza del bis-pensiero.
Londra, devastata ed allo stato fatiscente, è descritta dal Partito come funzionale e benestante, grazie alla diffusione di dati falsati e ricerche fittizie condivise dagli scienziati sotto il rigido controllo del Partito. Anche qui le analogie con le menzogne delle istituzioni nostrane sono talmente palesi da non richiedere alcun ulteriore esempio.
Pure nell’incontro di Winston con la donna dei sogni, Julia, Orwell anticipa il controllo che il sistema (il Partito, nel romanzo) esercita sulle masse tramite una rappresentazione distorta e artificiale della sessualità: è inquietante vedere i tentativi istituzionali odierni per dirigere la sessualità, togliere il diritto dei genitori all’esclusiva ed intima pedagogia in tale ambito e indottrinare i giovani verso una sessualità incontrollata, innaturale, meccanica, edonistica, come la intende lo Stato e come lo Stato vuole sia intesa.
Il Partito è riuscito a perfezionare il metodo di controllo di nazisti e sovietici evitando di uccidere e rischiando così la creazione di martiri possibili ispiratori di ribellione. Il Partito, invece, converte gli oppositori tramite la tortura e la manipolazione ed il bis-pensiero. L’anima muore ma il corpo rimane. Proprio come la società di oggi, dove – grazie alla propaganda diffusa da una tecnologia onnipervadente – ovunque masse inebetite si muovono senza scopo, sempre meno capaci di riflessione, senza riuscire a dare senso all’esistenza, senza nemmeno sapere cosa sia l’anima.