Gianfranco Fini ha dichiarato che gli sta a cuore il tema dei cittadini europei di religione musulmana mentre Giorgia Meloni ha ribadito le radici giudaico-cristiane del continente. Cosa possono aspettarsi i musulmani con la destra al governo?
Colpo di scena di Gianfranco Fini insabbiato da Lucia Annunziata a Mezz’ora in più domenica 30 ottobre.
La prima domanda rivolta all’ex leader di Alleanza Nazionale, uscito di scena da tantissimo tempo, era scontata: “di cosa si occupa oggi?”. La risposta lascia di stucco la conduttrice: “Insieme ad altri amici europei ho continuato a ragionare su un tema che mi sta a cuore, quello dei cittadini europei di religione musulmana. Una materia dalla complessità enorme”. L’Annunziata balbetta quindi qualcosa sulla ricerca di una “cittadinanza comune”, le solite sciocchezze farfugliate dalla politica che da cinquant’anni elude la tematica, ma Fini è categorico: “no, parliamo di persone musulmane che sono già cittadini europei, francesi, italiani, tedeschi…”. A questo punto Lucia Annunziata fa finta che non sia successo niente e prosegue come se l’ospite gli avesse detto che ora gioca a bocce.
Visto che per tutta l’intervista Gianfranco Fini ha reso vano ogni goffo tentativo di fargli dire che Giorgia Meloni non ha preso abbastanza le distanze dal fascismo, forse l’Annunziata avrebbe potuto metterlo “contro” la Meloni che nel suo primo discorso da Premier in Parlamento ha parlato delle “radici giudaico-cristiane dell’Europa”. Un cavallo di battaglia quest’ultimo di ratzingeriana memoria, secondo Sergio Romano un “americanismo … spesso impiegato, politicamente, come una sorta di riparazione per il genocidio degli ebrei europei nella Seconda guerra mondiale o come una linea di demarcazione tracciata sul terreno contro l’”invasione islamica”.
Del tema parleremo approfonditamente nel prossimo numero della nostra rivista mensile, aggiungiamo soltanto che nel parlare indirettamente della questione europea Giorgia Meloni, sempre nel suo primo discorso da Premier, ha riciclato “la lotta al terrorismo” tra le “sfide della nostra epoca”, anche se al momento l’ISIS sembra essere stato debellato dal Covid, ed ha auspicato “un piano Mattei per l’Africa anche per contrastare il dilagante fondamentalismo islamista”. Tutto ciò appare totalmente fuori tempo massimo, come se la priorità fosse uno scontro di civiltà di cui nessuno parla più.
Tornando a Gianfranco Fini questi non è nuovo a palesare il suo interesse per ciò che a vario titolo riguarda l’Islam e i musulmani. Non ci sono elementi per intuire cosa avrebbe poi detto se Lucia Annunziata non avesse accantonato rapidamente la questione, per lo più ignorata da chi ha riportato dell’intervista. Le sue ultime parole sono state “è un tema che coinvolge il concetto di laicità delle istituzioni che nel mondo islamico è molto controverso e in certi casi non è riconosciuto come un punto di riferimento”, servendo così un assist alla ritrita questione della reciprocità che l’Annunziata ha comunque lasciato cadere.
Ma questa parte è almeno un po’ in contraddizione con il fatto che “parliamo di persone musulmane che sono già cittadini europei, francesi, italiani, tedeschi…” e che quindi non possono e non devono rispondere per altri paesi. Fini comunque non è uno da clamori mediatici fini a sé stessi, se ha provato a fare notizia con questa cosa c’è da aspettarsi sicuramente dell’altro.