Il fenomeno ChatGPT ha stimolato l’attenzione a livello internazionale verso il potenziale ed i rischi dell’Intelligenza Artificiale (IA). Prima conseguenza la decisione della Conferenza Internazionale del Machine Learning che ha proibito l’utilizzo di IA come ChatGPT per la produzione di articoli scientifici ed accademici.
La giustificazione del divieto è legata principalmente alle controversie in merito a questioni come la proprietà dei prodotti intellettuali creati con l’IA e se i testi elaborati delle IA debbano essere considerati informazione originale o semplici rielaborazioni di informazioni già esistenti.
La Conferenza Internazionale del Machine Learning ha concesso l’utilizzo dell’IA per la formattazione dei testi ma gli interrogativi restano tanti e la questione sembra ruotare sempre più sulla regolamentazione che uno strumento potente come ChatGPT ed altre simili utilities, che non mancheranno di essere proposte, dovrebbero avere.
Il senso di urgenza in merito alla regolamentazione dell’IA è già da tempo nell’agenda delle istituzioni europee. Il Consiglio D’Europa nel 2019 affermava in una raccomandazione:
“L’IA è una tecnologia che può avere effetti significativi sulla società e sull’economia, pertanto è necessario che sia soggetta a regolamentazione.” (Consiglio d’Europa, 2019).*
Un anno dopo, un Regolamento UE del 2020 legava i dubbi generati dall’IA anche alla questione dei diritti affermando:
“La regolamentazione dell’IA deve essere proattiva e anticipare i rischi e gli effetti potenzialmente negativi dell’IA sulla società. Dovrebbe anche essere progettata per promuovere l’innovazione e la crescita economica, ma non a scapito dei diritti umani e della protezione dei consumatori.” (Unione Europea, 2020).**
Anche l’impatto potenziale delle IA nel settore delle imprese è rilevante ed è evidente come sia fondamentale che anche i cittadini siano informati sulla rivoluzione dell’IA in corso. Il momento in cui dovremmo fare i conti con sistemi di IA che prendono decisioni vitali in materia sanitaria, di sicurezza ed economiche è dietro l’angolo. È quindi importante spiegare e dibattere su quali siano i pericoli e quali i vantaggi dell’IA così come l’importanza di una sana e bilanciata regolamentazione.
La regolamentazione stessa presenta tuttavia dei rischi potenziali: se da un lato essa può e deve garantire un uso sicuro delle IA, dall’alto il rischio di influenzarle e limitarne il potenziale per motivi politici ed ideologici è più reale che mai. Già ChatGPT mostra tali limiti, almeno per ora, con blocchi che le impediscono di trattare determinati temi o di trattarli favorendo una certa posizione politica piuttosto che un’altra.
Quest’anno sembra che la questione IA farà discutere tanto e l’emozione per il potenziale che questo strumento può portare nelle nostre vite è tanta. Molti utenti online stanno già utilizzato questo strumento in maniera creativa aumentando le opportunità imprenditoriali per chi normalmente non ne avrebbe i mezzi, favorendo l’accesso all’educazione e molte altre cose ancora. Al contempo, sarà importante rimanere lucidi mentre otteniamo l’accesso a questo vaso di Pandora per non divenire noi lo strumento ed esserne controllati.
*Consiglio d’Europa (2019). Raccomandazione CM/Rec(2019)5 del Comitato dei Ministri agli Stati membri sulla tutela dei diritti umani nell’applicazione dell’intelligenza artificiale.
**Unione Europea (2020). Regolamento (UE) 2019/882 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, sulla governance dell’intelligenza artificiale.