Decenni dopo gli esperimenti nucleari condotti dalla Francia tra il 1960 e il 1966 in Algeria, le loro ripercussioni si fanno ancora sentire nella regione meridionale libica di Fezzan. Le radiazioni, trasportate dai venti occidentali hanno avuto un impatto devastante sulla zona, nonostante le ripetute richieste degli abitanti di bonificare la zona e identificare i luoghi di stoccaggio dei rifiuti radioattivi.
Studi scientifici hanno dimostrato che la popolazione a causa dei test ha sofferto di malformazioni, malattie gravi e tumori che si sono trasmessi di generazione in generazione. Tra 27.000 e 60.000 algerini sono stati esposti a livelli di radiazione e continuano a soffrire oggi delle conseguenze di quegli esperimenti.
Nella regione del Sahara in territorio libico, le autorità francesi, libiche ed algerine hanno impedito le indagini sull’impatto dei test nucleari, bloccando il tentativo dei ricercatori di determinare la realtà della situazione. Al contempo gli abitanti di Fezzan riferiscono che migliaia di persone soffrono ancora oggi a causa dei test degli anni ’60 e che la situazione è durata a lungo, lasciando tracce durature sulla popolazione.
Ciò rappresenta un’altra profonda ferita provocata dalla colonizzazione francese. I loro test nucleari sono stati effettuati per affermare la “force de frappe” francese e dimostrare la capacità di sviluppare e utilizzare armi nucleari.
La Francia effettuò un totale di 210 test nucleari tra il 1960 e il 1996 utilizzando diversi metodi, in atmosfera, sotterranei e in acqua.
Nonostante le promesse fatte da Parigi di rendere i siti di test sicuri, le conseguenze per la salute pubblica sono state devastanti per la popolazione locale, con le gravi malattie sopraccitate.
Le richieste della comunità internazionale e della popolazione locale di bonificare i siti dei test e fornire assistenza sanitaria alle persone colpite dalle loro conseguenze sono state quasi del tutto ignorate.
La situazione, come ricordato, è stata anche peggiorata dai tentativi della Francia di impedire le indagini sugli effetti dei suoi test nucleari e bloccando la condivisione di informazioni sulle loro conseguenze. Ovvero: l’interesse nazionale francese in contrasto con la giustizia e la salute dei popoli.