La leadership israeliana sembra aver rotto i legami con gli Stati Uniti per la prima volta, causando tensioni riguardo agli aiuti e alle politiche. In modo inatteso, figure importanti dell’amministrazione israeliana, come Ben Gvir e Smotrich, hanno espressamente affermato la loro distanza dagli Stati Uniti, sostenendo che Israele agirà indipendentemente da ciò che gli Stati Uniti possono pensare.
Attualmente, non ci sono indicazioni su come gli Stati Uniti risponderanno a questa divergenza politica. Questo disaccordo rappresenta un cambiamento significativo nella relazione tra Stati Uniti e Israele, con conseguenze potenzialmente importanti sul lungo termine. In particolare, gli aiuti a Israele sono stati oggetto di discussione in passato, e le tensioni sulla questione stanno diventando sempre più acute.
Lo stesso Noam Chomsky ha recentemente commentato in un’intervista per Al Jazeera sui cambiamenti ricordando che tre anni fa, un rappresentante degli Stati Uniti alla Camera introdusse una legislazione per riconsiderare gli aiuti a Israele in base alla legge statunitense minando il principio di supporto incondizionato criticato da molti alla luce dell’apartheid contro i palestinesi e le gravi violazioni di diritti fondamentali in questo contesto. Per questo motivo, le tensioni che covavano da tempo si stanno ora spostando in primo piano, ponendo sfide a entrambi i Paesi e sconvolgendo le norme precedentemente stabilite.
“Gli Stati Uniti sono stati il più stretto alleato di Israele per molti decenni,” ricorda Chomsky “e questo sorprendente cambiamento nelle relazioni diplomatiche segna un cambiamento senza precedenti nel legame tra i due Stati. Resta da vedere come verranno risolte queste divergenze politiche e quali effetti a lungo termine avranno su entrambi i Paesi.”