Era il mese di Ramadan, in un luogo vicino o lontano da qui, e un gruppo di giovani amici se ne andava in giro discorrendo, quando videro un’anziana seduta sotto un albero, alla frescura, in un luogo appartato che mangiava un frutto.
Infastiditi dal comportamento dell’anziana, ritennero di doverne ammonire l’aperto dispregio del digiuno, si precipitarono verso di lei e la incalzarono: “Oh, signora, non sai che questo è il sacro mese del Ramadan? È questo l’esempio che dai ai giovani, alla tua età? Perché non digiuni?”
L’anziana alzò gli occhi, li guardò con stupore e disse: “Cosa intendete? Io sto digiunando! Sto solo mangiando qualcosa e bevendo un po’ d’acqua.”
I giovani la derisero: “Oh signora, ma ti sembra digiunare in questo modo?”
L’anziana rispose: “Si, senza dubbio. Io sorveglio e osservo il mio cuore di continuo, sono presente nella preghiera, non penso male di chiunque incontri, non mento e non faccio alcun male. Non abuso di nessuno, e nessuno calunnio, non parlo male di alcuno, nè mi lascio andare alla collera. Non sono gelosa di nessuno, proteggo i miei occhi dal guardare ciò che non è lecito, compio i miei doveri e svolgo le mie responsabilità onestamente, mi astengo dal mangiare ciò che non è né halal né tayyib e con ogni respiro cerco di ricordare Allah, in piedi, seduta o distesa. Tuttavia, per la mia malattia, non posso astenermi dal nutrimento e dal bere”.
Ascoltandola, i giovani rimasero fortemente imbarazzati, abbassarono la testa, e si guardarono tra di loro colpevoli.
Allora l’anziana si alzò in piedi, si avvicinò loro e, con sincera premura, chiese: “E voi, figli miei, Anche voi state digiunando?”
Con la testa china e con un filo di voce, uno di quei giovani rispose : “No, gentile signora purtroppo no. Noi semplicemente non mangiamo e non beviamo”.