Pietrangelo Buttafuoco, giornalista, scrittore ed opinionista interviene con decisione sulla proposta di legge presentata il 17 marzo dal capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, il deputato Tommaso Foti.
Tale legge vorrebbe modificare il Codice del Terzo Settore per evitare che la preghiera dei musulmani possa essere svolta nei locali di un ente di utilità sociale, quindi in pratica con l’intento di chiudere la quasi totalità dei luoghi di culti islamici in Italia (tranne i pochissimi riconosciuti come luoghi di culto). Nella trasmissione Controcorrente incalzato dalla conduttrice Veronica Gentili, dopo un breve excursus storico in cui rammenta le radici musulmane d’Italia, in particolar modo il periodo d’oro dell’Islam in Sicilia sotto il regno del tedesco Federico II di Svevia, reclama per l’Italia una politica di “lungimiranza”, una politica che regoli “ciò che c’è ma anche ciò che ci sarà”.
A questo punto ricorda la lungimiranza che fu di Giulio Andreotti nell’affidare a Paolo Portoghesi la costruzione della Grande Moschea di Roma in marmo travertino romano.
Nel suo intervento, volando alto dove solo le aquile possono raggiungerlo, ricorda il famoso scrittore Antonio Pennacchi, scomparso nel 2021, vincitore di numerosi premi tra cui il Premio Strega (universalmente riconosciuto come uno dei premi letterari più importanti d’Italia) che nel suo viaggio in Africa, visitando le caserme italiane, e qui si ferma a sottolineare “le caserme italiane” , trovò al loro interno contemporaneamente sia delle chiese che delle moschee.
Buttafuoco, da raro intellettuale di destra a questo punto lancia un monito ai politici di destra: “se questo disegno di legge ha un significato di ostilità nei confronti della comunità islamica è un errore, non fosse altro perchè i principi, i valori, quel Dio Patria Famiglia è molto più facile trovarlo nella comunità islamica ché in certi laicismi esacerbati”.
Il noto scrittore siciliano ricorda, a conclusione del suo intervento l’appena conclusa campagna elettorale delle regionali in Lombardia, dove “caso interessantissimo”, c’è stata una componente molto nutrita e forte della comunità islamica che ha votato il partito Fratelli D’Italia e che, impedire ai musulmani di pregare, sarebbe un controsenso per il partito stesso.
Il faro culturale della destra italiana in conclusione del suo intervento ricorda che, dato il bisogno di regolare ciò che c’è e ciò che ci sarà, nel farlo la politica deve tenere presente che quella della preghiera, “sia essa fatta in uno scantinato, in una mirabile moschea o a casa propria”, è parte fondamentale del nutrimento che riguarda tutti noi, la nostra civiltà: la libertà. “Laddove si prega c’è sicuramente un lascito di luce, di spiritualità”