Bahja Pool Party il primo evento in acquapark dedicato alle donne musulmane ha scatenato l’isteria di un’eurodeputata leghista.
L’idea dell’evento è quella di proporre un appuntamento pensato “per tutte le donne musulmane che desiderano passare un’estate in piscina in piena libertà.
La pubblicità recita: “Una fantastica giornata di sole donne all’insegna del divertimento, libere da tutte le preoccupazioni e gli sguardi indiscreti”.
Gli organizzatori sottolineano che l’evento si terrà in un luogo sicuro e “sarà assolutamente vietato fare foto e video, non ci saranno telecamere di sorveglianza” né curiosi pronti a spiare dai balconi perché “non ci sono palazzi alti intorno alla location. Saremo circondate dal vasto verde”.
Si tratta però di un evento che sta facendo discutere negli ultimi giorni, specialmente con le critiche da parte di esponenti della Lega come l’eurodeputata leghista Isabella Tovaglieri secondo la quale si tratta di “una festa all’insegna della segregazione, nella quale mancheranno anche alcune misure di sicurezza, con le telecamere di sorveglianza che verranno spente”.
Basterebbe però andare a vedere i canali social degli organizzatori per capire come l’evento non esclude le donne non musulmane, nei post su Instagram si notano infatti la presenza di una bagnina non musulmana e la comunicazione ufficiale parla di un evento aperto in generale a tutte le donne.
La segregazione
Ma la Tovaglieri non vuole sentire ragioni e parla di segregazione: “Apprendiamo con sconcerto che sabato prossimo, 8 luglio, un intero acquapark di Limbiate (MB) sarà riservato esclusivamente alle donne musulmane per un party all’insegna della segregazione”, così partono le critiche da parte dell’eurodeputata Isabella Tovaglieri (Lega) verso “il primo evento in acquapark per donne musulmane” organizzato da Bahja Pool Party.
Si è quindi costretti a ripetere che l’evento non esclude le donne non musulmane ma anche fosse dedicato esclusivamente alle donne musulmane, cosa ci sarebbe di illegale? Si tratterebbe di un evento privato, come ce ne sono tanti, si tratta di una giornata in piscina ma potrebbe essere qualsiasi altra attività sociale o di svago tra persone che sono accomunate da una determinata passione sportiva, da una visione politica, da una provenienza geografica, da una preferenza musicale, ora anche da un determinato orientamento sessuale, perché se si tratta di musulmani deve fare scandalo?
Perchè non impedire a questo punto agli amanti dei cani di riunirsi? ‘segregandosi’ discriminerebbero i gatti, oppure addirittura le spiagge dei nudisti potrebbero essere proibite perchè discriminerebbero quelli con il costume.
Isabella Tovaglieri usa la parola ‘segregazionista’, un termine usato a caso, visto che la maggioranza delle donne che parteciperanno all’evento (e che si vogliono segregare purtroppo per un’intera giornata… che sia mai!) sono persone che partecipano attivamente alla vita lavorativa, culturale, sociale e politica della società italiana!
Forse ‘segregazionista’ ed ‘esclusiva’ sarebbero proprio alcune piscine che vietano alle donne musulmane di indossare liberamente il burkini.
Nella logica dell’eurodeputata anche il bagno solo per donne è discriminatorio e segregazionista? Spero per lei che approvi il più presto possibile i bagni misti promossi dall’ ‘ideologia gender’ che (non) piace tanto al suo partito.
Si preoccupa per la nostra sicurezza
Per quanto riguarda le sue accuse alla mancanza di sicurezza, una scusa bella e buona, gli organizzatori su Instagram garantiscono che “la sicurezza di tutte le bagnanti sarà al primo posto, con un team di bagnine professioniste e sicurezza all’esterno della location”.
Ma la paladina Tovaglieri è indomita, e incalza giungendo a tirare in ballo anche l’indottrinamento: “A lasciare sgomenti è infine la possibilità di acquistare il biglietto ridotto per le bambine dai 5 ai 9 anni, che in questo modo vengono indottrinate prematuramente e in modo subdolo, anche attraverso un’occasione di svago, alla segregazione e alla sottomissione.”
Ci sono varie definizioni riguardo ciò che si intende per ‘indottrinamento’, tra cui “l’assoggettamento a una martellante propaganda ideologica”, all’interno dell’evento non si martella niente e nessuno se non i pregiudizi, i bambini vanno a nuotare con le proprie mamme, questo si, al riparo della propaganda leghista, una vera e propria forma di indottrinamento nei confronti di chi ne è vittima e viene messo di fronte a notizie decontestualizzate e piene di fallacie logiche e bias cognitivi.
E se l’eurodeputata pensa invece che i bambini non dovrebbero apprendere la propria religione (come sostengono alcuni atei), allora le chiederei cosa ha intenzione di fare con gli oratori, le chiese e i battesimi con i bambini appena nati?
Gli usi e costumi incompatibili
“Non possiamo più accettare l’alibi della discriminazione e dell’integrazione difficile, quando sono gli stessi immigrati musulmani a volersi isolare dalla società in cui hanno scelto di vivere, perpetuando usi e costumi incompatibili con i nostri, che stridono con le conquiste e con i diritti faticosamente raggiunti dalle donne in Occidente”.
Siamo confusi, non sapevamo che fosse assodato che vestirsi fosse un uso in contrasto con i nostri valori occidentali, più che altro facciamo fatica a capire se si riferisce ai valori della cristianità che il suo partito dice di voler difendere o a qualcos’altro, perché nel primo caso ci risulta che la modestia ed il pudore siano valori della tradizione cristiana, non abbiamo letto di sante della chiesa che prendevano il sole in tanga…
Il filosofo Umberto Galimberti scrive: “Il pudore, che difende la nostra intimità, difende anche la nostra libertà. Ma contro tutto ciò soffia il vento del nostro tempo che vuole la pubblicizzazione della propria intimità, in una società consumista, dove le merci per essere prese in considerazione devono essere pubblicizzate, gli uomini hanno la sensazione di esistere solo se si mettono in mostra”.
L’evento è fatto apposta per chi (come le donne musulmane) non accetta l’imposizione del nostro tempo che vuole la ‘pubblicizzazione della propria intimità’.
Risulta quindi preoccupante che l’eurodeputata Isabella Tovaglieri (Lega) -che pare essere membro della commissione Diritti delle donne e parità di genere del Parlamento europeo- si scagli contro i diritte delle donne musulmane e al contempo dichiaro di sentirmi discriminato perché alle riunioni leghiste segregazioniste non mi invitano mai.
A differenza degli eventi leghisti, ai quali non gradirebbero la partecipazione di donne velate, l’evento di Bahja è aperto a tutte le donne, l’evento infatti sarà aperto anche all’eurodeputata che potrà conoscere le donne che lei crede ‘sottomesse’ e ‘segregate’.