In seguito alle recenti polemiche emerse riguardo all’organizzazione di un evento presso l’acquapark Piscine del Gabbiano, la struttura di Limbiate ha comunicato che l’evento per le donne musulmane è stato annullato, ma le organizzatrici rilanciano e annunciano che l’evento è confermato e presto sarà resa nota la nuova location.
L’acquapark ha dichiarato che: “L’idea era nata dal semplice fatto di affittare la nostra location (che è aperta a tutti) ad un privato, che può essere chiunque, italiano, straniero o di qualsiasi etnia e religione, che avrebbe poi invitato ospiti a sua scelta, in questo caso donne della medesima religione per trascorrere una giornata esclusiva, ci teniamo a precisare che tramite la loro pubblicità sono stati travisati alcuni degli accordi verbali presi, non immaginavamo assolutamente tutte queste restrizioni che non sono in accordo con i nostri ideali, siamo persone che in primis tengono alla tutela e all’emancipazione delle donne, avessimo saputo prima alcuni dettagli avremmo rifiutato subito la proposta in questione.”
Parole che suonano come una ripidissima arrampicata sugli specchi per giustificare l’ingiustificabile, ovvero l’annullamento di un’evento assolutamente legale e di un contratto a seguito di pressioni indebite giunte dalla politica.
Nonostante la disdetta da parte di Piscine del Gabbiano, gli organizzatori del Bahja pool party hanno comunicato che quest’ultimo non è stato annullato e si svolgerà comunque sabato 8 luglio in un’altra struttura dato che le polemiche politiche, fanno sapere, hanno provocato un’impennata delle iscrizioni.
Al momento, la nuova location non è stata ancora resa nota, ma sarà presto comunicata a tutte le iscritte.
Sulla questione è intervenuto anche il segretario della Lega e ministro dei trasporti Matteo Salvini, che ha definito l’accaduto una “vittoria di una battaglia di civiltà”. Tuttavia, gli organizzatori si sono interrogati sulla definizione di civiltà che Salvini intende difendere, sottolineando che con tutta evidenza non si tratta della tutela del pudore cristiano ma di qualcosa più vicino alla civiltà del Papeete.
Soprattutto però, si sono chiesti se sia accettabile che un ministro della Repubblica si dedichi a fare pressioni su una struttura privata per ostacolare una libera iniziativa di cittadine che non violano alcuna legge dello Stato.