L’Islam è un modus vivendi che offre una guida comprensiva per l’essere umano consentendogli di muoversi nel mondo nel modo migliore e tale da esprimere al massimo le virtù ed il proprio potenziale. In quest’ottica il tema della sessualità non può certo mancare.
Nella concezione islamica la sessualità, se vissuta in modo sano ed etico, è vista come un elemento che può influire positivamente sulla salute mentale e fisica dei fedeli, nonché sulla loro capacità di stabilire relazioni sane e durature e di avere un impatto positivo sia a livello di individuo che di comunità.
Il versetto coranico forse più famoso quando si tratta della sessualità è quello della Sura Al Baqarah nel versetto 187 in cui si afferma “Esse sono una veste per voi e voi siete una veste per loro.” Il contesto è quello delle norme che regolano il digiuno. Permettendo la relazione intima dopo il tramontare del sole, Dio la raffigura con l’esempio dell’abito.
Lo scopo dell’abito è molteplice e proprio nel Corano esso viene considerato uno dei segni del Creatore e simbolo di bellezza e di protezione. Così la sessualità viene anche vista come una bellezza concessa da Dio alle sue creature ed al contempo una protezione contro le turpitudini. In quest’ottica analizziamo più a fondo la tematica.
Castità, sessualità, e praticità
Due principi essenziali dell’Islam per far esprimere il massimo potenziale positivo della sessualità sono la castità ed il controllo degli impulsi sessuali visti come fondamentali per la disciplina spirituale. Nel Corano la castità è vista come una virtù e si esorta continuamente a preservarla. La tradizione (Sunnah) del Profeta Muhammad (pbsl) incoraggia anch’essa la castità fornendo consigli pratici su come gestire gli impulsi sessuali.
Un esempio a tal riguardo è quello del digiuno. Una tradizione profetica riporta che un uomo andò dal Profeta chiedendogli la concessione di commettere fornicazione a causa dell’impulso sessuale che gli era difficile controllare. Il Profeta apprezzò l’uomo per la sincerità e gli raccomandò di digiunare nel caso in cui non potesse sposarsi.
Sempre nel contesto delle raccomandazioni islamiche atte a purificare la sessualità, l’adulterio e l’omosessualità sono visti come comportamenti contrari alla morale e alla legge divina.
Nella tradizione islamica, infatti, l’istinto sessuale è un istinto naturale caratterizzato da un aspetto teleologico (cioè di scopo) mirato alla riproduzione. Dunque la relazione sessuale fra un uomo ed una donna è vista come l’espressione naturale e funzionale della sessualità.
Al contempo la sessualità, diversamente da quanto avviene nel cristianesimo, non viene considerata lecita o virtuosa solo se mirata attivamente alla riproduzione. La relazione intima fra la moglie ed il marito è virtuosa intrinsecamente, rappresenta la manifestazione fisica dell’affetto tra uomo e donna, e viene considerata come atto di adorazione anche se l’intenzione degli sposi non è procreare ma godere l’uno della compagnia e dell’affetto dell’altro.
Con l’aggiunta del matrimonio come legame tra un uomo e una donna i criteri chiave della sessualità lecita vengono realizzati appieno. Il matrimonio è visto come l’istituzione sociale fondamentale e come strumento per la tutela dei diritti di tutti: dalla moglie ed il marito, ai figli, i familiari e la società in generale.
Un’altra componente interessante in merito alla sessualità e l’Islam è quella dei ruoli di genere. All’uomo e alla donna vengono attribuiti ruoli distinti e allo stesso tempo complementari. Il Corano esorta gli uomini a trattare le donne con gentilezza e rispetto mentre le donne sono incoraggiate a svolgere il loro ruolo di compagne, madri e protettrici dell’aspetto intimo della famiglia.
I ruoli di genere nell’Islam sono dettati dal divino attraverso due canali: quello naturale e quello della rivelazione. Da un lato troviamo dunque le naturali differenze psicofisiche tra uomo e donne in termini di fisicità, fisiologia, relazione con l’emotività, e così via. Dall’altro lato troviamo le ingiunzioni divine e gli esempi di mascolinità e femminilità dati dai Profeti e dalle donne pie come Maria madre di Gesù.
Dio, che è totalmente consapevole della natura umana, raccomanda dunque quei comportamenti più in linea col nostro essere e le nostre virtù e ciò si traduce in differenti responsabilità all’interno della società e come individui.
All’uomo dunque spetta come ruolo fondamentale e naturale quello di provvedere per la famiglia e la difesa della stessa anche combattendo mentre alla donna il prendersi cura della casa e dei figli. È in quest’ottica che fenomeni come il parto e l’allattamento o la naturale superiorità in termini di forza fisica dell’uomo vengono interpretati all’interno di un sistema coerente e – come ricordato in precedenza – teleologico. Questi ruoli sono poi da integrare all’interno delle diverse culture che possono organizzarsi preferendo alcune pratiche piuttosto che altre.
L’Islam dunque guida verso quelle che sono le naturali tendenze dell’essere umano ed in particolare dell’uomo e della donna con i loro ruoli istintivi. Al contempo, l’Islam riconosce che questi istinti si realizzano all’interno di culture le cui pratiche sono rispettate se esse sono nei limiti delle leggi divine. Ad esempio, la donna ha sì la tendenza ad accudire e a prendersi cura della casa e della famiglia e non ha nell’Islam l’obbligo di lavorare, ma l’Islam non vieta alla donna di lavorare se i suoi doveri di donna vengono realizzati.
Al contempo l’uomo può ed anzi deve contribuire alla cura della casa e della famiglia ma nei limiti che gli permettono di realizzare gli altri suoi doveri come quello di provvedere alla famiglia. Nature e Nurture sono così pienamente riconosciuti ed integrati nel quadro islamico.
L’elefante nella stanza: il bisogno di una educazione sessuale islamica
Non si può parlare del nesso islam-sessualità senza aggiungere un terzo elemento chiave che fa da filo conduttore: l’educazione. Nell’Islam, l’educazione sessuale è importante per promuovere la salute sessuale e per evitare comportamenti sessuali a rischio. La tradizione islamica è piena di esempi in cui il Profeta Muhammad (pbsl) ed i primi musulmani discutevano in modo costruttivo di sessualità. I temi trattati spaziano dalle raccomandazioni profetiche relative al garantire la soddisfazione sessuale alla moglie e al marito fino ad arrivare alle regole di igiene e molto altro.
Riflettere sull’educazione sessuale oggi però ci porta anche a riflettere sui limiti che questo tema occupa nelle priorità della comunità. In un’era in cui i bambini vengono forzatamente sessualizzati sempre più ed in cui l’accesso alla pornografia dista solo un click, discutere di una vera e propria educazione della e alla sessualità in una ottica islamica diviene imprescindibile.
Le mancanze si notano soprattutto quando si tratta della formazione degli educatori – che siano genitori o guide religiose – che ad oggi sono impreparati ad affrontare tematiche complesse in merito alla sessualità soprattutto nel milieu culturale occidentale.
Un altro problema è più a monte ed è quello della mancanza di risorse educative in lingua italiana sul tema. Altre problematiche sono legate alla tutela dei figli e delle figlie delle famiglie musulmane in merito ai programmi educativi delle scuole pubbliche che sempre più integrano, spesso all’insaputa dei genitori, contenuti controversi in merito alla sessualità che contraddicono la sensibilità religiosa delle famiglie e che ignorano il desiderio delle stesse di trattare di questi argomenti in famiglia e non di affidare un tema così sensibile alle istituzioni ed alle scuole con tutti i limiti ed i pregiudizi valoriali ed ideologici che li caratterizzano.
Il bisogno di un curriculum educativo comunitario sulla sessualità
Il cambiamento positivo in questo panorama desolante però c’è e si sta facendo sentire sempre più, anche se con lentezza. L’interesse crescente sul tema della sessualità si sta traducendo in una domanda maggiore da parte dei genitori rispetto al bisogno di corsi di educazione islamica che affrontino il tema sessualità come parte del proprio programma.
Ciò dovrà essere accompagnato da investimenti da parte delle moschee e delle organizzazioni islamiche su tutto il territorio tali da favorire lo sviluppo di corsi educativi che diano risposta a questa esigenza.
Le materie che questi corsi dovrebbero trattare nello specifico sulla sessualità dovrebbero affrontare non solo questioni di base come la comprensione di cosa sia la sessualità ed il sesso ma anche temi come le differenze fra maschio e femmina, la relazione fra la componente corporale e quella spirituale nella sessualità, un’analisi del tema della sessualità alla luce della tradizione accademica millenaria dell’Islam, ed infine affrontare casi studio contemporanei utilizzando gli strumenti offerti dalla rivelazione.