Le cronache recenti sono colme di episodi che vedono protagoniste le cosiddette baby gang, spesso composte da giovanissimi di origine straniera.
Nelle periferie urbane si manifestano tutti i deficit delle politiche italiane sull’immigrazione e alla crisi valoriale che investe tutta la società si somma quella economica creano esclusione, disagio e violenza.
In Francia il fuoco dell’ultima esplosione di rabbia cova ancora sotto la cenere e mentre in molti si sono affrettati ad attribuire alla rivolta connotati islamici, sappiamo quanti errori, quanta violenza ed esclusione stia alla base di problemi francesi.
Sia che si parli di baby gang che di sommosse nelle banlieue, moltissimi di questi giovani svengono da famiglie musulmane ma altrettanto spesso non hanno avuto un’educazione islamica.
In questo ultimo numero ci siamo chiesti cosa stia succedendo e abbiamo cercato di fornire delle soluzioni.
Lo abbiamo fatto, come sempre, affrontando la problematica da prospettive diverse: inquadrando l’aspetto sociologico, psicologico, quello politico e religioso del fenomeno.
Questi sono gli articoli che potrete leggere acquistando la rivista a questo LINK
-Considerare tutti i figli dell’Italia come una ricchezza: il cambio di paradigma che ci serve di Davide Piccardo
-La rivolta giovanile in Francia è la risposta alla continuazione di un atteggiamento coloniale dello Stato di Donatella Salina
-La scuola come strumento di omologazione verso il basso di Sante Ciccarello
-Il disagio giovanile presso i musulmani di seconda generazione a Roma: ne parliamo con Ben Mohamed, Imam di Centocelle e Phaim Bhuiyan, Regista di Bangla di Manuel Olivares
-Rivolte in Francia-Intervista a Tariq Ramadan: è un errore islamizzare la lettura dei problemi sociali di Davide Piccardo
-Da La Haine a Les Miserables: il cinema francese racconta la rabbia delle banlieue di Mariam Grazia Sebastianelli
-Le baby gang in Italia: dati, problemi e soluzioni di Sabri Ben Rommane
-I giovani musulmani britannici e le strategie comunitarie contro disagio ed esclusione di Aisha Tiziana Bravi
-Come nel 2005 in Francia va in scena la jacquerie degli esclusi, ma anche oggi non servirà a niente di Hamza Roberto Piccardo
-Tra due mondi: il disagio giovanile e l’importanza di un corretto approccio terapeutico di Giuseppe D’Amico
-Giovani Musulmani d’Italia: una palestra per trasformare il disagio in forza di Hassan Abdallah
-Il fenomeno “maranza” e la solita psicologia dove servirebbe della buona sociologia di Paolo Grasso
-I figli strappati: la prepotenza delle istituzioni verso le famiglie di stranieri musulmani di Carlo Delnevo
-Mancanza di inclusione e di riferimenti identitari alla base del caos francese di Fabrizio Fratus
-Adolescenza, un ponte tra l’infanzia e l’età adulta, un ponte tra culture di Fabrizio Gori
-I due binari costituzionali della libertà religiosa e il treno islamico fermo in stazione da decenni di Francesco Tieri
-Comunità e famiglia musulmana di fronte alle insidie che riguardano il futuro dei giovani in Europa di Donatella Salina