La narrativa prevalente in alcuni media suggerisce che stiamo assistendo a una guerra tra Israele e Hamas. Tuttavia, tale rappresentazione è fortemente mistificante.
Dal primo giorno dell’offensiva palestinese, ogni principale fazione politica palestinese, che vada dal Fatah al Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, al Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina, al Partito del Popolo Palestinese e alla Jihad Islamica Palestinese, ha manifestato il proprio appello per una resistenza intensificata sostenendo l’offensiva.
Questi gruppi, indipendentemente dal fatto che siano di orientamento religioso o laico, socialista o nazionalista, condividono un obiettivo comune: la fine dell’occupazione israeliana.
Numerose organizzazioni della società civile palestinese, tra cui il Centro Al Haq Almazan per i Diritti Umani, l’Unione dei Comitati delle Donne Palestinesi e il Centro Bisan per la Ricerca e lo Sviluppo (sostenuto da 81 organizzazioni), hanno inoltre attribuito la responsabilità della violenza a Israele facendo riferimento alle cause strutturali che da tempo vedono i crimini israeliani contro i palestinesi impuniti.
La popolazione palestinese è esasperata da una lunga occupazione che dura ormai da 75 anni e che ha raggiunto il culmine. Questo è all’origine della domanda di molti attivisti e critici della narrazione media mainstream che si sono chiesti perché quando nessuno in Palestina condanna la resistenza e tutti la supportano, il mondo occidentale dovrebbe farlo.