In mezzo all’intensificarsi del conflitto tra israelo-palestinese, ci sono sempre più voci che si elevano in opposizione alle azioni del governo israeliano, inclusi molti ebrei e organizzazioni ebree come Jewish Voice for Peace (JVP).
Recentemente, JVP ha rilasciato una dichiarazione urgente intitolata: “Stop al genocidio contro i palestinesi a Gaza”. In essa, hanno delineato le loro gravi preoccupazioni riguardo alle azioni del governo israeliano, denunciando una guerra genocidaria in corso su Gaza. La dichiarazione sottolinea la chiusura dell’elettricità a Gaza, che ha portato a gravissime conseguenze umanitarie. Senza elettricità, gli ospedali non possono funzionare correttamente, mettendo in pericolo innumerevoli vite.
Ancora più allarmante, secondo JVP, sono le dichiarazioni di funzionari israeliani che descrivono i palestinesi come “animali umani” e che parlano di aprire “le porte dell’inferno” su Gaza. Questa retorica preoccupante ha portato a crescenti timori di un genocidio programmato, rafforzato dalle parole del Primo Ministro Netanyahu che ha dichiarato che la risposta israeliana avrebbe avuto “ripercussioni per generazioni”.
Il contesto è reso ancora più teso dall’avviso dato dall’esercito israeliano, che ha chiesto a tutti i civili di Gaza City – 1,1 milioni di persone – di spostarsi a sud entro 24 ore, indicando una possibile invasione terrestre. Le Nazioni Unite hanno risposto che una tale evacuazione è praticamente impossibile, specialmente considerando l’attuale assedio totale di Gaza da parte di Israele. Questo ha gravi ripercussioni umanitarie, con forniture di cibo e acqua che stanno rapidamente diminuendo.
Il ruolo degli Stati Uniti in questo contesto è critico. JVP ha fatto appello al Presidente Biden e al Congresso statunitense per intervenire e chiedere una cessazione delle ostilità, nonché garantire che l’assistenza umanitaria possa raggiungere Gaza. Ulteriormente, chiedono che gli Stati Uniti cessino di armare ulteriormente il governo israeliano mentre si sta svolgendo questa crisi.
Il messaggio centrale di JVP è chiaro: la violenza può terminare solo affrontando le cause alla radice, che identificano come i 75 anni di occupazione militare israeliana e l’apartheid. E soprattutto, chiedono la fine della complicità degli Stati Uniti in questa oppressione sistematica.
Con la tensione che continua a crescere, la comunità internazionale e le organizzazioni globali attendono risposte e azioni concrete.