Il sostegno ad Israele che sta commettendo un genocidio contro i bambini innocenti di Gaza è solo l’ultimo cortocircuito dell’Occidente incapace di mettere in atto tutto ciò per cui ha combattuto negli ultimi decenni: la libertà e la democrazia.
Perché davanti all’orrore c’è chi organizza una fiaccolata non per consolare le vittime ma per sostenere la causa dei carnefici? Perché chi avversa le vittime si batte per carnefici che non disprezzano soltanto quelli che bombardano con il fosforo bianco delle persone innocenti che tolgono acqua luce ed elettricità ai bambini di Gaza che mirano agli ospedali e non risparmiano nemmeno i giornalisti?
Pensavamo di aver imparato dalla storia, gli ebrei sono scappati dall’Europa per sfuggire dalla violenza dei nazisti, si sono rifugiati anche in Palestina, sono stati accolti, e ora, a loro volta, si comportano come i nazisti nei confronti dei palestinesi. Alla fiaccolata per Israele neanche una parola spesa per il popolo palestinese di Gaza che ora non ha neanche più l’acqua. Le Nazioni Unite sono preoccupate per la situazione in cui riversa Gaza ma a livello concreto non sta facendo nulla.
I politici presenti alla fiaccolata giustificano il genocidio dei bambini palestinesi, Giuliano Ferrara addirittura accusa due miliardi di musulmani di terrorismo, perché, secondo la sua scarsa e quasi assente cultura islamica, allahu akbar (che significa Dio è grande e con la quale si inizia la preghiera musulmana) sarebbe un grido di fondamentalismo. L’indignazione di massa, il giusto sussulto che il mondo intero o, quanto meno, l’Occidente dovrebbero avere, nei confronti dei crimini contro l’umanità che sta commettendo Israele, non c’è stato. Nemmeno davanti alle fotografie e ai video dei neonati bruciati dal fosforo bianco e di intere famiglie bombardate e massacrate mentre dormivano nei loro letti.
Troppi i distinguo e le giustificazioni. E ancor più disgustose della resa, sono dei politici ma soprattutto dei giornalisti che continuano a diffondere fake news per sostenere Israele. I bambini sgozzati e le donne stuprate infatti non ci sono mai stati. Anzi girano video di bambini israeliani di cui si prendono cura i militanti palestinesi di Hamas e le donne israeliane intervistate affermano che sono state con trattate con estremo rispetto e dignità dai militanti palestinesi.
C’è qualcosa di insolitamente masochistico, addirittura autolesionista, nell’atteggiamento dei filoisraeliani di casa nostra che in queste ore si schierano contro i palestinesi che non smettono di piangere i loro morti. Li accusano di terrorismo, ma questa è resistenza. È terrorismo difendersi da chi fa carne da macello dei tuoi bambini, massacra le tue donne, brucia vivi i tuoi nonni, da chi ti tiene in un campo di concentramento a cielo aperto da ben 16 anni? Potrà mai esistere una formula aritmetica in grado di definire il limite entro cui la vittima può reagire davanti a tanto orrore? Ovviamente la risposta è no. Eppure c’è chi pensa di poter far valere il diritto a difendersi di Israele laddove regna il male.
L’attacco di Hamas ricorda la resistenza dei nostri partigiani che hanno usato ogni mezzo per porre fine all’occupazione nazista in Italia. Anche in quelle occasioni non erano mancate le accuse. Ancora oggi c’è chi pensa che i partigiani siano stati dei terroristi. Alla fiaccolata, inoltre si fanno paragoni pressoché assurdi. Hamas viene paragonata all’Isis. Un partito di resistenza nato a causa della violenza e delle continue aggressioni e bombardamenti da parte di Israele paragonato a un gruppo di deviati che diffondono morte e terrore ingiustificati e terribili in tutto il mondo. Le politiche di intimidazione che sta attuando l’Europa nei confronti dei sostenitori della Palestina in questi giorni disegnano uno scenario preoccupante che può avere conseguenze pericolose e sembra annunciare un futuro occidentale molto buio.
In questi giorni il ministro della Difesa Israeliano Yoav Gallant, ha paragonato i palestinesi innocenti di Gaza a degli animali annunciando così l’inizio di un vero e proprio genocidio. A condannare il terrorismo di Israele sono anche gli ebrei che rifiutano queste ingiustizie e questo spargimento di sangue, eppure il direttore del Foglio Cerasa (organizzatore della fiaccolata) si è permesso di paragonare l’attacco della resistenza palestinese ad una shoah.
Vorrei ricordare a Cerasa che gli ebrei sono stati massacrati dall’Europa e che, questi, si sono rifugiati nei paesi arabi per scappare da un destino segnato, tra questi paesi c’era anche la Palestina. Concludo chiedendo a Cerasa e a tutti i politici ministri e rappresentati presenti alla fiaccolata, se anche degli ebrei condannano il terrorismo di Israele, perché ancora non avete compreso la differenza tra antisemitismo o antisionismo?