Notizie non confermate, immagini modificate dall’IT, bot all’opera: riprende l’invasione di false informazioni sul conflitto
israelo-palestinese.
In seguito alla risposta militare di Hamas contro Israele avvenuta il 7 e 8 ottobre dopo 16 anni di assedio, giornalisti, ricercatori, esperti di open source intelligence (Osint) e fact-checkers si sono affrettati a setacciare video e immagini condivisi online. Nonostante gli sforzi, ci si è imbattuto in informazioni fuorvianti e foto fake a un livello che i ricercatori non hanno mai visto.
Le politiche di intimidazione messe in atto dai governi contro i sostenitori della Palestina e la componente sionista molto forte in Italia porta i giornalisti e i quotidiani tradizionali a trascurare le regole fondamentali di verifica delle informazioni; commentatori da Israele, e non solo, hanno diffuso video e foto false per distorcere le percezioni della parte avversaria.
Nelle molteplici crisi di questa fase storica è in atto una lotta su chi ha il monopolio delle legittime rappresentazioni del conflitto.
Per esempio, commentatori pro-Israele hanno condiviso un video che affermava di mostrare un combattente di Hamas che sembrerebbe celebrare il rapimento di un bambino israeliano. In realtà, il video era stato caricato su TikTok un mese prima dell’attacco di Hamas, secondo quanto riportato da Reuters e confermato da NewsGuard. “una menzogna ha bisogno di una prova, e se non c’è la prova la inventiamo” sono queste le parole del Primo ministro israeliano Netanyahu che al telefono con Biden, cerca delle prove per portare avanti il genocidio a Gaza, come documentato da Al Jazeera. Ed ecco che la foto di un presunto bambino israeliano bruciato viene creata attraverso l’intelligenza artificiale e Netanyahu in seguito la diffonde senza alcun ritegno.
Il primo a scoprire la menzogna è stato il giornalista Jackson Hinkle che diffonde subito la notizia per fermare lo scempio che si stava creando intorno alla foto.
Il video invece diffuso da Al Jazeera dove si vedono i militanti di Hamas prendersi cura dei bambini in ostaggio non viene trasmesso dai media occidentali. Non viene trasmesso neanche il fatto che Hamas è in attesa di una tregua per poter parlare degli ostaggi e nemmeno il fatto che 22 dei 250 ostaggi israeliani sono stati uccisi dalle stesse bombe israeliane che, senza tregua, stanno radendo al suolo la Striscia di Gaza.
La storia dei bambini decapitati nel kibbutz di Kfar Aza, riportata come vera con grande risalto da gran parte della stampa italiana, è falsa. L’esercito israeliano non l’ha mai confermata e le foto che mostrerebbero l’orrido evento, secondo la giornalista italiana del Foglio, Cecilia Sala, che ha sentito vari militari e responsabili di ong, non esistono. Anche Joe Biden mercoledì ha menzionato i bambini decapitati, ma la Casa Bianca ha poi rettificato dicendo che non c’erano prove. La stessa giornalista della CNN Sara Sidner, si scusa pubblicamente per aver diffuso la notizia dicendo che era in diretta quando le è giunta e che non è stata in grado di verificarne la veridicità. Tuttavia, il ministro degli esteri americano Antony Blinken continua a ripetere la versione israeliana per sostenere la loro presa di posizione a favore di Israele.
Un’altra fake news è quella delle donne stuprate, smentita dalle stesse israeliane. Una delle donne israeliane, infatti, racconta al canale israeliano N12 che i militanti palestinesi sono entrati a casa sua dicendole “siamo musulmani non vi faremo del male”. La testimone sorride raccontando che uno dei militanti le ha addirittura chiesto il permesso di mangiare della frutta, e dopo un’ora hanno lasciato l’abitazione.
La pulizia etnica dei palestinesi a Gaza continua nel silenzio dell’occidente che non solo non applica le sue stesse leggi umanitarie ma ha una macchina mediatica potente e senza scrupoli pronta a giustificare qualsiasi forma di violenza usata da Israele contro civili innocenti e disarmati, donne e bambini, ma anche giornalisti ed ambulanze. Ogni giorno 70 bambini a Gaza vengono uccisi e centinaia vengono feriti, e le loro immagini non hanno alcun bisogno di intelligenza artificiale, ma solo di umanità e di coscienze sveglie.