Recentemente, Sky News ha intervistato Khalid Mishal, leader di Hamas, riguardo la controffensiva del 7 Ottobre lanciata dalle brigate Al Qassam. Nel corso dell’intervista, Mishal ha espresso diverse posizioni su tematiche chiave relative al persistente conflitto tra Israele e Palestina che ribaltano la propaganda filoisraeliana.
Presentando foto di bambini palestinesi uccisi, Mishal ha lamentato la morte di 22 ostaggi israeliani a causa dei bombardamenti israeliani affermando che la politica di Hamas è di trattarli come ospiti. Ha poi delineato l’obiettivo delle brigade Al Qassam: catturare ufficiali in cambio della liberazione di 5.500 palestinesi detenuti, inclusi donne e bambini.
Riguardo alla natura del conflitto, Mishal ha sottolineato che non si tratta di una disputa esclusiva tra Hamas e Israele, ma rappresenta una lotta più ampia tra Israele, come potenza occupante, e l’intero popolo palestinese. Ha poi evidenziato la loro aspirazione alla liberazione, ricordando gli sforzi di pace di Arafat, conclusi col suo avvelenamento da parte di Israele.
L’accusa principale di Mishal è stata quella di un’occupazione illegale da parte di Israele, assalti ai luoghi sacri e attacchi mirati a bambini. Ha inoltre affermato che le morti civili israeliane durante la controffensiva sono state principalmente a causa del fuoco incrociato, e che qualsiasi altra morte civile non è stata intenzionale.
Mishal ha evidenziato l’importanza di considerare non solo le vittime israeliane, ma anche i 5.000 palestinesi uccisi. Ha accusato Netanyahu di adottare una “politica di terra bruciata” nei 17 giorni dall’inizio dell’assedio di Gaza e ha criticato i leader occidentali per il loro appoggio incondizionato ad Israele, in particolare alla luce delle 1.800 vittime bambini palestinesi.
Rispetto alle narrazioni globali, Mishal ha sottolineato il rifiuto dell’opinione pubblica di credere alla narrazione israeliana, come quella relativa alla decapitazione dei bambini, considerata falsa anche da figure come Biden.
Mishal ha esortato al riconoscimento delle responsabilità dell’occupazione israeliana, chiedendo la cessazione il fuoco a Gaza e l’apertura agli aiuti umanitari. Ha ribadito la necessità di affrontare le cause alla base dell’occupazione e la richiesta che Israele si ritiri dai territori occupati, sottolineando l’innato desiderio di ogni popolo di vivere liberi e senza occupazione.