Bandiera italiana sulla divisa: gli ebrei italiani impegnati nel massacro di Gaza indignano il mondo arabo

Quello che avevamo paventato nell’articolo di 2 giorni fa purtroppo è avvenuto. Ormai agli occhi del mondo arabo ed islamico l’Italia è ufficialmente cobelligerante al fianco di Israele nella mattanza che Israele sta compiendo contro i civili palestinesi a Gaza.

L’immagine che i media italiani sono riusciti a trasmettere al mondo è quella di un paese che ha inviato dei soldati italiani con la bandiera italiana sulla divisa israeliana a perpetrare quello che ormai la maggiornaza degli osservatori chiama “genocidio del popolo palestinese”.

Partecipazione italiana alla guerra filmata e sponsorizzata nelle tv nazionali: il servizio del TG5 di Fausto Biloslavo che esalta e glorifica gli eroici soldati italiani arruolati nello Tsahal, con tanto di video, intervista preparata e pose da telecamera non è passato inosservato alla più potente e diffusa tv satellitare araba Al Jazeera.

La stessa ha tradotto i contenuti essenziali del reportage e li ha diffusi sui suoi media con titoloni del tipo: GLI ITALIANI COMBATTONO NELLE FILA DELL’ESERCITO ISRAELIANO, oppure ITALIANI COMBATTONO CON ISRAELE, e sottotitoli del tipo: un migliaio di italiani partono per combattere con israele nella guerra contro Gaza.

Le immagini che vengono mandate in onda sono quelle di guerra e la musica di sottofondo è cupa ed inquietante. In meno di 10 ore il solo video di Instagram di cui riportiamo il link sotto ha fatto centinaia di migliaia di visualizzazioni, quasi 80mila le reazioni e oltre 25mila condivisioni.

La sola condivisione su X di un utente: Mohammad Bin Rashid Bin Said ha fatto oltre 20mila visualizzazioni.

 

Attraverso i social e le tv tradizionali il messaggio ha ormai raggiunto decine se non centinaia di milioni di spettatori al mondo.

Le reazioni degli utenti e dei telespettatori sono fuoriose ed oltraggiate: Mohammad dice che quelli nel video sono dei terroristi

Essam Gamal (dal nome probabilmente egiziano) dice “se sono soldati dell’esercito nazionale italiano allora è una guerra mondiale nascosta, se sono mercenari si tratta di sponsorizzazione del terrorismo”

Maysa Al Khateb, una donna, sostiente che: “stanno mobilitando gli ebrei di tutto il mondo per ucciderci (noi palestinesi e musulmani ndr) mentre ai musulmani è vietato difendersi con il jihad, questa è discriminazione ed una palese guerra di religione”

Laila, un’altra donna: “questo servizio conferma quanto ho detto ieri su X: l’utilizzo da parte di Israele di soldati volontari che neanche possiedono la cittadinanza israeliana”

Khaled, che dall’abbigliamento sembra provenire dal golfo: “questi sono mercenari e terroristi estremisti … questa è la guerra di Gaza, non un pic nic a Milano, vedrete quello che vi aspetta …”.

Abu Baser da Tartus: “se questi mercenari venissero arrestati dalle brigate palestinesi (Al Qassam) il loro nome diventerebbe solo italiano” (riferendosi al fatto che i media li considererebbero come italiani e piangerebbero da italiani per essere riportati sani e salvi a casa, in Italia).

AbdeSsamad: “Non era l’Isis che ha attratto combattenti di diverse nazionalità? Non era forse l’Isis che che cercava di costruire uno stato religioso? Chi è ora l’Isis, Hamas o israele?”

Ed infine Hur AsShalgi dall’Iraq: “La maggior parte dei soldati italiani non ha cittadinanza sionista e non hanno parenti in Palestina eppure sono andati a combattere per motivi religiosi e di appartenenza etnica (alla razza ebraica). Chi dice che non è una guerra di religione mente. Se fai la stessa cosa che fanno loro vieni subito accusato di essere dell’Isis o un terrorista. Chi è il vero terrorista?”

I commenti di questo tenore sono decine di migliaia su tutte le piattaforme social e sui gruppi Telegram del mondo arabo e si stanno moltiplicando con una velocità preoccupante.

Di tutto questa sobria pubblicità dobbiamo ringraziare sentitamente il governo italiano, il ministro degli esteri, quello della difesa ed ovviamente l’audacia dei media italiani che tengono tanto all’Italia, ma così tanto, che sono disposti a sacrificarla, a sacrificare la sua storia, i suoi interessi, il suo onore ed il rispetto internazionale per amore e servilismo ad uno stato estero che anche i top officials delle Nazioni Unite a New York chiamano “genocida” di civili palestinesi. Grazie di cuore.