L’autorevole Unione Internazionale dei Sapienti Musulmani ha emesso una fatwa affermando che i governi e gli eserciti arabi devono intervenire urgentemente per salvare Gaza dal genocidio e dalla distruzione.
L’importante istituzione islamica si è riferita direttamente ai paesi confinanti con la Palestina – Egitto, Giordania, Siria e Libano – affermando che l’intervento militare è per loro un obbligo religioso.
Ha anche affermato che lasciare che Gaza e la Palestina vengano annientate e distrutte è un tradimento nei confronti di Dio e del Suo Messaggero (pbsl) ed è uno dei più grandi peccati al cospetto di Dio.
L’Unione Internazionale dei Sapienti Musulmani è stata fondata da Yusuf Al Qaradawi e ha sede in Qatar ed è composta da importanti studiosi di tutto il mondo.
Ecco una traduzione della fatwa dal testo originale in arabo:
Fatwa riguardante il dovere dei governi islamici nei confronti dell’invasione sionista di Gaza
Nel nome di Dio, il Compassionevole, il Misericordioso.
Sia lode a Dio, il Sostenitore di cloro che compiono il jihad, il Soccorritore degli oppressi, Colui che risponde alle preghiere degli afflitti, il Misericordioso verso le donne e i bambini, gli orfani e i bisognosi, Colui che sconfigge i tiranni occupanti, Colui che scuote la fondamenta degli infedeli aggressori, Colui che delude le speranze degli ipocriti e degli scoraggiati, e il ravvivatore delle coscienze di coloro che discernono:
Per quanto riguarda quanto segue:
Il Comitato di elaborazione giurisprudenziale e di emissione di sentenze giuridiche dell’Unione Internazionale degli Studiosi Musulmani è in riunione permanente e continua a monitorare questa brutale aggressione da parte dei criminali sionisti contro il popolo di Gaza. Il nostro dovere di è quello di proclamare la verità e informare la Ummah sul suo dovere rispetto a ciò che sta accadendo al nostro popolo a Gaza. Sulla base di questo dovere abbiamo emesso questa Fatwa:
1. È legalmente richiesto che i regimi al potere e gli eserciti dei paesi islamici intervengano urgentemente per salvare Gaza dal genocidio e dalla distruzione, nel pieno impegno del dovere di sostenere la Palestina religiosamente, politicamente, legalmente e moralmente, ciò in conformità con i patti internazionali e gli obiettivi strategici, gli interessi dei popoli della regione e della Ummah.
2. Il dovere di intervento militare e di fornitura di attrezzature e assistenza militare è giuridicamente vincolante a tutti questi soggetti:
a) In primo luogo, all’interno della Palestina, a si fa richiamo all’Autorità Nazionale Palestinese e a tutte le fazioni della resistenza in Cisgiordania e nelle aree del 1948.
b) Nei paesi circostanti, i primis l’Egitto, poi la Giordania, la Siria ed Libano.
c) Tutti i paesi arabi e islamici, in coordinamento con la Palestina e i quattro stati confinanti, nell’ambito di un’alleanza urgente che superi lo stato di esitazione e debolezza che dura da decenni, che ha portato l’occupante a continuare senza limite alcuno i suoi crimini, che sono diventati il preludio di un olocausto generale e e di un collasso ti tutta la regione.
3. È dovere legale dei sapienti, delle leadership e di tutte le istituzioni ed organizzazioni intraprendere azioni urgenti per adempiere al proprio dovere. Dalla pressione sui regimi al potere, sugli eserciti nazionali e sulle istituzioni politiche legislative, parlamentari e giudiziarie affinché intervengano con urgenza e agiscano rapidamente e si assumano le proprie responsabilità religiose, storiche, costituzionali e strategiche.
4. La cosa più pericolosa che affligge le persone è lo stato di disperazione nel far valere i propri diritti e nel respingere le ingiustizie contro di loro, che può essere foriero di disordini generali di cui solo Dio conosce la portata e gli esiti, soprattutto di fronte alla recente aggressione sionista che gode del pieno, scandaloso e provocatorio sostegno occidentale, e il tradimento della resistenza e delle centinaia di milioni che la sostengono. Allo stesso modo si condanna coloro lavorano per annientare ed imprigionare ogni voce e mettere a tacere ogni anima, così come si condannano la procrastinazione, la menzogna ed il tradimento attuati per decenni e decenni, senza alcun risultato, che han portato invece solo a maggiore distruzione, esodo ed a alla crescita degli insediamenti colonici e delle continue aggressioni.
5. Riguardo al sostegno globale occidentale di carattere: militare, finanziario, mediatico, diplomatico e strategico. È imperativo che i paesi arabi e islamici agiscano militarmente, finanziariamente, mediaticamente, diplomaticamente e strategicamente, al fine di raggiungere l’equilibrio internazionale e prevenire la tirannia che potrebbe condurre il mondo ad eventi che precedono una catastrofe globale. È inconcepibile che gli eserciti nazionali, che contano quattro milioni di uomini in armi e per i quali vengono spesi 170 miliardi di dollari ogni anno, restino confinati nelle loro caserme, le loro armi arrugginiscano mentre la nazione ed il mondo crollano.
6. Il Jihad ed il rifornimento di armi in Palestina sono un dovere legittimo e una responsabilità islamica e umanitaria. È vietato dalla legge islamica ai governi ed agli eserciti tacere sull’aggressione e non respingerla. Lasciare Gaza, Al-Aqsa, Gerusalemme e la Palestina sole di fronte all’annientamento e la distruzione è un tradimento di Dio, del Suo Messaggero e dei credenti, ed è uno dei peccati maggiori.