Lo dice a chiare lettere Yassine Lafram, il presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia: “si tratta di un genocidio e le sue immagini sconvolgenti arrivano a chiunque abbia il coraggio di guardarle. Ieri mattina ho visto le immagini di un padre che raccoglieva ciò che rimaneva dei suoi figli, morti in uno dei raid israeliani sulle scuole. L’altro ieri, invece, sono stati colpiti tre ospedali”.
Senza curarsi del fatto che le sue parole sarebbero state pubblicate da La Verità che insieme a Il Giornale e Libero hanno fatto dell’islamofobia il leit motif della loro attuale ragion d’essere.
Ricorda Lafram i tragici precedenti attacchi alla popolazione della Striscia di Gaza, rimarca che l’attuale contingenza ha caratteristiche di ferocia inusitate ed avviene in un contesto politico occidentale che è passato dall’indifferenza alla complicità palesata e attiva con il governo di Netanyau. Un regime che pratica l’apartheid e le cui forze armate hanno avuto l’ordine di distruggere qualsiasi possibilità che i palestinesi possano continuare a vivere in quel lembo di terra araba e sostanzialmente islamica.
Se in passato erano alcuni rabbini estremisti a parlare di “final solution” ora, fa notare il presidente della maggior organizzazione dei musulmani in Italia, sono esponenti del governo o un orribile figuro, l’ex ambasciatore di Israele in Italia che “…ha esplicitamente dichiarato che a loro non interessano i discorsi sul diritto internazionale e i diritti umani, ma che il loro unico obiettivo è distruggere”.
Yassine Lafram afferma senza mezzi termini che “l’unico linguaggio che Israele ha sempre portato avanti è quello della guerra. Nessuno, infatti, può negare che Israele abbia occupato, dal 1948 a oggi, oltre l’89% dei territori della Palestina storica. In questo momento in Cisgiordania c’è la caccia al palestinese”.
È netto e senza appello il giudizio che esprime: “Stanno approfittando della guerra in corso a Gaza per rubare altre terre cacciando e talvolta uccidendo i proprietari palestinesi. Di fronte a tutto questo, mi chiedo come si possa parlare di superiorità morale dell’Occidente. L’attuale situazione ha smascherato l’ipocrisia del mondo occidentale quando si tratta di diritti umani e diritto internazionale”.
Non può non chiedere una giusta pace Lafram anche nell’immediato interesse del nostro Paese ed esprime una specifica preoccupazione in merito ai traumi che questi avvenimenti stanno causando alla comunità dei musulmani in Italia e in Europa e alle reazioni antidemocratiche di alcuni governi della UE: “L’islamofobia infatti sta risorgendo in Europa, e questa situazione ci preoccupa profondamente. Alcuni paesi come Francia e Germania hanno vietato le manifestazioni pro-palestina. La reazione spropositata di Israele non è solo criminale nei confronti della popolazione palestinese, ma potrebbe generare, specialmente in caso di allargamento, situazioni di macro e micro conflittualità sociale all’interno delle società europee”.
Infine una denuncia precisa “diversi militari con doppia cittadinanza combattono nelle file dell’esercito israeliano. Alcuni addirittura sono italiani, non hanno nemmeno la cittadinanza israeliana, ma si sono arruolati magari solo perché hanno un nonno ebreo. Soldati che combattono col tricolore sul braccio, dei veri e propri “Foreign fighter”. I servizi televisivi su questi militari sono stati ampiamente diffusi tra le comunità arabo-islamiche, che, mentre assistono al genocidio in corso, vedono militari italiani combattere”. Insomma un vulnus che potrebbe azzerrare quel capitale di simpatia italo-arabo sul quale si sono costruiti importanti relazioni economiche e di sicurezza interna.