Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato che Israele si opporrà al ritorno dell’Autorità Palestinese (Anp) a Gaza dopo la guerra contro Hamas. Questa è una posizione che contraddice direttamente la posizione statunitense, con il Segretario di Stato Antony Blinken che ha affermato mercoledì, il bisogno di avere a Gaza “un governo palestinese, Gaza unificata con la Cisgiordania sotto l’Autorità Palestinese” in un ipotetico post-Hamas. Questa è stata anche la posizione di altre frange politiche a livello globale fra quelli che si sono schierato contro la resistenza armata palestinese sperando che l’Anp potesse colmare il vuoto che Hamas lascerebbe in caso di sconfitta.
Interrogandosi sulla questione, Netanyahu ha ribadito che dopo la guerra, Israele manterrà “il controllo generale della sicurezza, inclusa la capacità di entrare ogni volta che vogliamo eliminare i terroristi che potrebbero riapparire”.
La dichiarazione è stata giustificata da Netanyahu affermando che anche con l’Anp ci sarebbe “un’autorità civile che educa i suoi figli a odiare Israele” e che all’Anp non può essere affidata Gaza in quanto “non può esistere un’autorità il cui leader non abbia ancora condannato il terribile massacro [del 7 ottobre] 30 giorni dopo”, ha affermato Netanyahu, riferendosi al presidente dell’Anp Mahmoud Abbas.
“Deve esserci qualcos’altro lì. E in ogni caso dobbiamo avere un controllo di sicurezza”, aggiunge. “Insisto su questo. Potrebbero esserci pressioni su questo tema. Non ho intenzione di cedere.”
E aggiunge: “Il completamento del compito [della guerra a Gaza] richiede che il giorno dopo Hamas, un altro Hamas non possa insorgere lì” ha affermato.
In caso di vittoria Israeliana contro Hamas ed escludendo un possibile governo Anp a Gaza, l’alternativa che rimane è quella di un’annessione di Gaza sotto il totale controllo di Israele che anche se non sarà de iure, lo sarà de facto.