Qatalat-ul-Atfal, gli “ammazza-bambini”, così vengono chiamati i sionisti nel mondo arabo-islamico e – chiaramente – dai palestinesi ed oggi questo appellativo viene urlato con più e più forza e disperazione dai critici della mattanza a Gaza. Nei decenni Israele ha ucciso centinaia di bambini palestinesi ed il sanguinoso assedio di Gaza iniziato circa un mese fa non è da meno.
Mentre la battaglia si fa strategica fra Hamas e IDF nelle strade di Gaza City, le truppe israeliane sono riusciti a prendere d’assedio alcuni ospedali incluso l’ospedale al-Shifa dove i bombardamenti israeliani ed il conseguente danno causato alle infrastrutture sanitarie ha portato alla mancanza di elettricità e le incubatrici hanno smesso di funzionare.
Molti bambini sono prematuri ed essi – costretti fuori dalle incubatrici – hanno già iniziato a morire mentre vari critici continuano a ricordare senza sosta che attaccare strutture sanitarie è un crimine di guerra nel diritto internazionale. Anche la scusa delle truppe israeliane che parlano di tunnel sotto gli ospedali non reggono più mentre indagini giornalistiche e testimonianze di medici internazionali come il norvegese Mads Gilbert che da anni vanno e vengono da Gaza in piena libertà hanno confermato l’assenza di tali tunnel o infrastrutture militari.
I bambini prematuri costretti fuori dalle incubatrici vengono avvolti in coperte termiche nel tentativo di proteggerli dall’ipotermia. Nel frattempo, Mads Gilbert ha rivelato che cecchini israeliani hanno aperto il fuoco attraverso le finestre dell’ospedale e testimoni civili hanno segnalato che chiunque tenti di lasciare l’ospedale viene preso di mira, lasciando la struttura completamente circondata ed assediata. Allo stato attuale, l’ospedale Al-Shifa si trova in una situazione critica, privo di ossigeno, cibo e acqua, senza alcuna sicurezza per pazienti e personale sanitario.