La situazione a Gaza peggiora di giorno in giorno, Israele bombarda ogni struttura civile per costringere i civili a fuggire, ecco il racconto del corrispondente di Gaza Now.
“Sulla Salah al-Din Road, la strada che collega il nord al sud, sono presenti carri armati israeliani e cancelli elettronici. Chiunque abbia la barba è minacciato di morte dalle forze israeliane prima di raggiungere il cancello. Ogni donna che rifiuta di togliersi il velo è minacciata di morte dalle forze israeliane. Le persone sono costrette a spogliarsi completamente. Cinquanta metri a nord del ponte Wadi Gaza, ci sono dozzine di corpi sparsi a destra e a sinistra.”
Prosegue il corrispondente di Gaza Now: “Se qualcosa cade a terra e tu provi a raccoglierlo, vuol dire che ti sei condannato a morte; i cecchini israeliani ti uccideranno subito. Non solo, all’inizio era consentito ad una persona portare con sé una borsa per continuare il suo viaggio da nord a sud, ma ora non è più consentito.”
Le persone arrivano nel centro e nel sud di Gaza a mani vuote, senza cibo, senza acqua, senza niente. “Le condizioni sono estremamente difficili. I bombardamenti sono ovunque. Per quanto riguarda le aree a nord, est e ovest di Gaza City, i residenti si rifiutano di evacuare dal nord al sud. “
Nessun luogo è sicuro
I gazawi si sono rivolti all’UNRWA cercando rifugio nelle scuole per i profughi gestite dell’agenzia dell’ONU, che dovrebbero essere un rifugio sicuro secondo il diritto internazionale, ma il terrorismo sionista non rispetta nessuna regola e dopo gli ospedali ha preso di mira le scuole.
Il corrispondente di Gaza Now afferma che i residenti delle zone della città di Al-Zahra, nel centro di Gaza non ricevono alcun aiuto da 43 giorni. La maggior parte delle persone non riesce a trovare un mezzo di sostentamento, né una pezzo di pane, né un sorso d’acqua.
“Sono completamente tagliati fuori dal mondo, isolati senza elettricità, internet o comunicazioni. La vita qui è molto dolorosa. Forse il mondo continua con le sue dichiarazioni, ma ora deve sapere che siamo di fronte ad un massacro e ad un genocidio davanti agli occhi di tutti.”