In un momento di profonda crisi umanitaria nella Striscia di Gaza, i ministri degli Esteri britannico e tedesco, David Cameron e Annalena Baerbock, hanno unito le loro voci in un appello congiunto per la pace in Medio Oriente. In un articolo pubblicato sul Times, hanno esortato tutte le parti coinvolte nel conflitto a lavorare insieme per una soluzione a due Stati non appena le ostilità cesseranno.
I due ministri hanno espresso profonda preoccupazione per le vittime innocenti del conflitto, soprattutto per il tragico numero di bambini uccisi o feriti. La loro dichiarazione congiunta ribadisce che il conflitto non deve durare un secondo di più del necessario e sottolinea la necessità di trasformare la disperazione attuale in una speranza di pace duratura per il Medio Oriente e il resto del mondo.
Nel loro appello, Cameron e Baerbock hanno chiarito che l’obiettivo non è semplicemente porre fine agli scontri attuali, ma garantire una pace duratura che possa resistere al passare del tempo. Hanno sostenuto un cessate il fuoco sostenibile, riconoscendo le molteplici richieste di una tregua immediata come risposta comprensibile alla sofferenza in corso.
Nonostante la spinta per gli sforzi diplomatici e per accordi temporanei che possano facilitare l’accesso agli aiuti umanitari e il rilascio dei prigionieri, i ministri hanno espresso scetticismo sull’opportunità di un cessate il fuoco generale e immediato. Secondo loro, una tale mossa ignorerebbe la necessità di Israele di difendersi dagli attacchi di Hamas e non porterebbe alla cessazione dei lanci di razzi o al cambiamento dell’ideologia del movimento.
I due ministri hanno sottolineato la difficoltà di considerare Hamas un partner credibile per la pace, vista la sua storia di violenza. Hanno affermato che lasciare il potere a Hamas a Gaza rappresenterebbe un ostacolo significativo alla realizzazione della soluzione dei due Stati, poiché né israeliani né palestinesi potrebbero vivere in sicurezza accanto a coloro che rappresentano una minaccia per la loro esistenza.
Cameron e Baerbock hanno insistito sulla necessità di rispettare il diritto internazionale umanitario. Hanno sottolineato che Israele non può vincere la guerra se distrugge la possibilità di una convivenza pacifica con i palestinesi, e deve distinguere tra “terroristi” e civili innocenti.
I ministri hanno anche chiesto un maggiore sostegno umanitario per i palestinesi, con un aumento dei finanziamenti per gli aiuti a Gaza, e hanno esortato la comunità internazionale a lavorare insieme per trovare una soluzione che garantisca la sicurezza a lungo termine per entrambi i popoli.
Infine, l’articolo sottolinea il ruolo cruciale che il mondo arabo può svolgere nel processo di pace, grazie al suo peso politico e alla necessità di contrastare l’ascesa dell’estremismo, che minaccia non solo israeliani e palestinesi, ma tutti.
I ministri hanno concluso il loro appello condannando le azioni dei coloni estremisti in Cisgiordania e i loro tentativi di ostacolare la soluzione a due Stati. Hanno chiesto la fine immediata delle ostilità e un impegno per la pace che possa resistere alla prova del tempo, affinché israeliani e palestinesi possano vivere fianco a fianco in sicurezza e armonia.